In un posto molto lontano o molto vicino, a seconda dei punti di vista, due uomini si incontrano e iniziano a camminare a fianco a fianco. Sono molto alti e indossano entrambi abiti e copricapi bianchi. Dovrebbero stupirsi del loro incontro, ma non lo fanno. Nel posto in cui sono non c'è più spazio per lo stupore. Ma le domande rimangono. Quelle rimangono sempre, nella mente degli uomini.
- È il posto che penso io? - dice il primo uomo grattandosi la barba.
- Che posto pensi che sia? - risponde il secondo.
- Se fosse così, uno di noi due sarebbe nel posto sbagliato.
- Se non fosse così, noi due non riusciremmo neanche a parlarci.
- Ma allora perché tu perché sei qui?
- Potrei fare la stessa domanda a te. Ma io non oso dubitare della volontà di Dio.
- Ma se è il posto che penso io il tuo dio ha sbagliato.
- E perché non il tuo?
- Questa è una bestemmia. La volontà di Allah è infallibile e indiscutibile.
- Non bestemmio. Ma c'è un solo Dio e una sola Volontà, e Dio ha voluto che ci incontrassimo qui. Osi discutere la volontà dell'Unico Dio?
- Tu non ti chiedi il perché?
- I disegni del Signore sono imperscrutabili.
- Deve essere una prova. Una prova della mia vera fede. Perché non è possibile che io sia qui accanto a te.
- E chi sei tu per decidere cosa sia giusto o sbagliato per te?
- Io sono un martire nel nome di Allah!
- Un martire che ha ucciso migliaia di persone! Forse qui non vige la legge di Dio, perché Dio non permetterebbe mai a un assassino come te di varcare le porte della Sua casa.
- Non permetterti di farmi la predica. Le tue mani grondano sangue come le mie, avvinghiate come sono a quelle di sanguinari dittatori.
- Hai ucciso persone innocenti!
- Non esiste l'innocenza, di fronte alla volontà di Allah.
- Sei un assassino.
- Sei un assassino.
Per un po' camminano senza parlare. Poi uno dei due riprende.
- Forse dovremmo smetterla.
- Perché?
- Perché io so di avere ragione e tu credi di avere ragione. Non raggiungeremo mai un accordo. Potremmo stare a discutere per l'eternità.
- In effetti è così... Ma sono io ad avere ragione, e non tu.
- Ecco... Forse Dio ha voluto che ci incontrassimo proprio per questo. Per smettere.
- Non si può smettere. Il male non può sconfiggere il bene.
- Ma tu non puoi decidere cosa è bene e cosa è male. E invece lo fai.
- Ed è la stessa cosa che fai tu!
La discussione continua per un po'. Circa trecento anni, per dirla in termini terrestri. A un certo punto siglano una tregua e si stringono la mano. In quel momento appare all'orizzonte una vallata verde e profumata, e diverse persone corrono loro incontro. Un ragazzo barbuto e occhialuto li accoglie a pacche sulle spalle: - Visto? È così difficile smettere? Se qualcuno di voi ha qualche contatto con la Terra, cerchi di spiegarglielo, per favore. Si risparmierebbero un bel po' di vite là sotto e tanta fatica qui sopra. E adesso venite, che vi diamo un benvenuto come si deve.
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