Mi sono detta che valeva la pena comunque parlarne assieme soprattutto perché, proprio mentre facevo le foto (quelle le ho effettivamente fatte a luglio. Ciao, ho tempi biblici) l’evidenza di come le mie scelte in fatto di acquisti siano cambiate mi è sembrata chiara, anche grazie al fatto che ho potuto fare il paragone con il precedente bottino polacco.
Dicevo che non mi sono contenuta: sono partita senza riserve né timori. Avrei comprato quello che volevo. Il mio unico limite era il bagaglio. Questo, per quanto riguarda il make up, è quello che è tornato con me
*ovviamente, tutto è mooooolto relativo in questo caso.
Infatti tre dei prodotti Inglot che vedete in foto- il piegaciglia, le veline anti lucido e il Lip Pencil rosso in alto li ho presi al Duty Free mentre ero in partenza perchè mi sembrava di aver preso troppo poco :D
Mi sono resa conto che il mio avere troppo di tutto, dopo un lungo periodo in cui non mi sembrava mai abbastanza, ha finalmente raggiunto il suo limite. Scartavo ombretti su ombretti perchè non c'era nessun colore che mi incuriosisse davvero. Lasciavo decine di rossetti negli stand perchè erano colori a me già ben noti. Snobbavo mascara di ogni foggia e tipo perchè ne ho fin troppi aperti da mesi e aspetto da troppo tempo di potermi concedere il mascara feticcio del mio cuore, lo Chanel Volume (ma prima devo finirne almeno uno di quelli che già ho. Non dico tutti, ma almeno uno).
Non è stato tanto per una questione di colori che posseggo già, essendomi sempre più convinta nel tempo che il dupe non esiste e che ogni colore di ogni brand di ogni collezione è un mondo a parte. E' stata la mancanza di curiosità.
Come se fossi arrivata a un punto di saturazione verso le etichette che strillano "nuovo, rivoluzionario, sensazionale, impareggiabile etc etc". Anche al mio ritorno dalla Polonia ho notato come la mia attenzione sia ormai irrimediabilmente spostata verso brand diversi: non che un rossetto Rimmel o L'Oreal non mi piaccia. Ma i brand che hanno il potere di trasformarmi in Smeagol sono ormai altri. Qualche nome? Tarte, Tilbury, Chantecaille, Kate Von D, Hourglass, Rouge Bunny Rouge, Marc Jacobs.
Non credo di essere diventata una "snob" cosmetica. Credo che sia la naturale evoluzione di un percorso che abbiamo fatto assieme e di cui mi siete testimoni: dalla scoperta entusiasta dei brand low-cost al loro graduale- e ormai mi sento di dire definitivo- abbandono passando per un attenzione sempre maggiore al mondo bio sono arrivata al punto in cui non solo non ho bisogno di nulla, ma ne sono perfettamente consapevole.
E quindi sono attirata da prodotti che abbiano quel particolare je ne sais quoi (no, non mi sfugge che nell'elenco che vi ho appena fatto ci siano solo due brand reperibili fisicamente in Italia. E nessuno nella mia città. Sono "nuovi ed esotici").
Riparleremo meglio di tutto, ovviamente e come sempre, fatemi sapere se qualcosa vi incuriosisce.
Ma soprattutto raccontatemi come, e se, il vostro percorso cosmetico è cambiato nel tempo.