Decisamente meno cari ai distributori “no logo” dove i tre carburanti hanno un prezzo medio al litro di 1,752 euro, 1,653 euro e 0,761 euro.
La “colpa”, come sempre, non sarà di nessuno e soprattutto non lo sarà delle compagnie petrolifere (Eni e Total, ad esempio, hanno chiuso il 2011 con utili netti in crescita pari rispettivamente a 6,89 mld ed a 11,4 mld di euro). Le accise, nazionale e regionali, le imposte di fabbricazione e l’Iva. Secondo una tabella pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico aggiornata al 20 febbraio il prezzo di un litro di benzina (1,75249 euro) contiene accise per 0,7042 euro e iva per 0,30415 euro; il prezzo di un litro di gasolio (1,70209 euro) accise per 0,5923 euro e iva per 0,2954 euro e il prezzo del Gpl (0,81333) accise per 0,14727 e iva per 0,14116 euro.
E già qui se ne potrebbe parlare, come si usa dire in gergo.
Ma la parte più “divertente” arriva quando si cercano le voci che compongono le accise! Se sul sito delle Dogane si può trovare qualcosa, il meglio arriva infatti da Wikipedia Al di là dei singoli importi (riferiti a quando?) si scopre che paghiamo ancora per la guerra di Abissinia del 1935; la crisi di Suez del 1956; per il disastro del Vajont del 1963; per l'alluvione di Firenze del 1966; per il terremoto del Belice del 1968; per il terremoto del Friuli del 1976; per il terremoto dell'Irpinia del 1980; per la missione in Libano del 1983; per la missione in Bosnia del 1996; per il rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; per il finanziamento alla cultura nel 2011; per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011; per far fronte all'Alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011; per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011 …
… Il grande e compianto principe Antonio de Curtis avrebbe detto “e io pago, e io pago”
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