In questi giorni in rete stanno girando molte lamentele e malumori tra gli attivisti del Movimento 5 Stelle e non solo. Beppe Grillo è decisamente al centro del dibattito politico, non solo per i recenti successi elettorali in Sicilia, ma soprattutto per alcune sue dichiarazioni spuntate fuori sul suo Blog. Uno delle più recenti è senza dubbio il “Comunicato politico cinquantatre” con in allegato le regole per le elezioni politiche 2013 per il Movimento.
Una delle questioni su cui si discute di più riguarnda il fatto che Beppe Grillo si auto-proclama “Capo Politico”. In moltissimi hanno gridato subito al tradimento, verticismo, dittatura digitale. Seguono a ruota anche tutti i talk show e i giornalisti d’assalto in particolare Gad Lerner (ieri sera puntatona col Renzi special guest). Ammetto che effettivamente la forma letterale Capo Politico, di primo impatto, può sembrare brutta e a tratti anacronistica.
Fortunatamente nel movimento c’è ancora chi mette l’informazione e la documentazione prima delle polemiche. Massimo Artini, attivista del movimento di Figline Valdarno, mi ha fatto notare che il concetto è presente in una Gazzetta Ufficiale L. 270/2005 art. 5 che inserisce nel dpr 361/1957 l’art. 14 bis comma 3 (guarda la legge completa), che recita:
Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione (nda. anche detto Capo Politico). Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione .
Penso quindi che sia opportuno, prima di tirare fuori qualsiasi polemica, informarsi e condividere la conoscenza tra tutti noi. Riconoscere a Grillo il merito di aver innescato una realtà politica come il M5S, in un paese politicamente marcio, è qualcosa di dovuto. Prendersi la responsabilità di mettersi avanti a tutti gli attivisti per provare a portarli al parlamento nazionale, non è mancanza di democrazia. Beppe Grillo non si candiderà, dato che nel regolamento da lui redatto ha deciso di autoescludersi non permettendo la candidatura condannati. Ritengo che lasciarlo ancora come “megafono” di tutti noi è una cosa molto intelligente. Inoltre, il logo del Movimento 5 stelle sarà anche di proprietà di Beppe Grillo ma il movimento non è solo Beppe Grillo.
Ci sono ormai centinaia di attivisti in tutta Italia che lavorano quotidianamente. Il Movimento non morirà il giorno dopo l’annichilimento del suo FONDATORE. Non siamo più solo un forum digitale, un sito web o un post su un social. Esistiamo.
Ringrazio ancora l’amico Massimo Artini per aver segnalato la norma.
Gabriele Pecchioli
Movimento 5 stelle di Prato – Meetup 134
http://www.prato5stelle.org/2012/11/beppe-grillo-capo-politico-non-e-unincoronazione/