In barba a tutti i refrain classici della politica – per cui solo la tv è veicolo vero di comunicazione – Grillo ha riempito le piazze facendo comizi/spettacolo in molte città d’Italia. Ha usato Internet (che non sposta voti), ha, abilmente invero, dribblato la stampa italiana, dimostrando che “mi si nota di più se non vengo” e guadagnando moltissimo spazio su tutti gli organi di informazione televisiva e radiofonica che ha snobbato. Ha lavorato qualche anno per costruire questo clamoroso successo – un successo che è diventato anche mediatico – continuando nella sua devastazione di tutti gli standard a cui eravamo abituati.
Un successo che poggia su tre enormi stampelle: lo spettacolo, la massa e il carnevale. Tre concetti che sono integranti la nostra cultura e il nostro modo di agire. Tre concetti che ho preso in prestito da altrettanti straordinari pensatori (Barthes, Canetti e Bachtin) e che consentono, forse, di tracciare le linee per spiegare come sia stato possibile raggiungere così tanti cuori. Come sia stato possibile costruire, almeno per un po’, un’Italia diversa da come ce la si sarebbe aspettata.
Qui si può leggere il primo capitolo del libro elettronico.