Beppe: Ma allora, quando non vi fossero più signori, come...

Creato il 05 novembre 2013 da Ilcanechesimordelacoda
Beppe: Ma allora, quando non vi fossero più signori, come si farebbe a campare? Chi ci darebbe da lavorare?
Giorgio: Pare impossibile! Come! Voi lo vedete tutti i giorni; siete voi che zappate, che seminate, che falciate, che battete e portate il frumento nel granaio, siete voi che fate il vino, l’olio, il formaggio e mi domante come fareste a campare senza signori. Domandate piuttosto come farebbero a campare i signori se non vi fossimo no poveri imbecilli, lavoranti di campagna e di città, che pensiamo a nutrirli, e a vestirli e somministriamo loro le nostre figlie, perchè possano divertirsi! Poco fa, volevate ringraziare i padroni perchè vi danno da vivere. Non capite che sono essi che campano sulle nostre fatiche e che ogni pezzo di pane che essi mettono in bocca, è tolto ai nostri figliuoli? Che ogni regalo che essi fanno alle loro donne, rappresenta la miseria, la fame, il freddo, forse la prostituzione delle donne nostre? Che cosa producono i signori? Niente. Dunque tutto quello che consumano è tolto ai lavoranti. Figuratevi che domani sparissero tutti i lavoranti di campagna: non vi sarebbe più chi lavora la terra e si morrebbe di fame. Se sparissero i calzolai, non si farebbero scarpe; se sparissero i muratori, non si potrebbe far case, e così via via per ogni
classe di lavoranti che venisse a mancare, sarebbe soppresso un ramo della produzione e l’uomo dovrebbe privarsi di oggetti utili e necessari. Ma che danno si risentirebbe se sparissero i signori? Sarebbe come se sparissero le cavallette.
Tratto da "Fra contadini" di Errico Malatesta.