Berlino, quando il cielo era diviso

Creato il 03 marzo 2014 da Maryandthebooks @MaryTraf

#1marzocompraunlibro, #flashmobletterario, #facciamovincerelacultura: avete seguito questi hashtag sabato scorso? Bravi! Allora vuol dire che anche voi avete scelto di entrare in una bella libreria, prendere un libro e dare il vostro segnale. L’ho fatto anche io! E quando, dopo aver gironzolato tra gli scaffali alla ricerca di un’ispirazione, mi è apparso lui, ho capito. Era da tanto che volevo leggere questo libro, e il fatto che mi si sia presentato ora davanti ha il suo perchè! Parto domani, di nuovo, per Berlino, città del mio cuore, e da sabato ho anche un compagno di viaggio d’eccezione: “Il cielo diviso”, di Christa Wolf, lei, scrittrice tagliente e sopraffina, e una storia, quella di Rita e Manfred, all’ombra del Muro.
Mi accompagnerà tra le strade di questa Berlino così diversa da quella divisa di quarant’anni fa. E sempre magnetica. Vi racconterò. Intanto comincia così (nella traduzione di Maria Teresa Mandalari, rendiamo onore anche al lavoro preziosissimo e difficile dei traduttori!):

La città, poco prima dell’autunno immersa ancora nella calura dopo la fresca estate piovigginosa di quell’anno, respirava con più veemenza del solito. Il suo respiro si effondeva in fumo denso su da cento ciminiere di fabbriche nel cielo terso, ma poi gli mancava la forza di proseguire. La gente, da tempo avvezza a quell cielo velato, lo trovava improvvisamente insolito e difficile da sopportare, sfogando la subitanea irrequietezza anche sulle cose più remote. L’aria la opprimeva, e l’acqua – quell’acqua maledetta che puzzava di residui chimici da tempo immemorabile – aveva un sapore amaro. Ma la Terra la reggeva ancora, quella gente, e finchè ce n’era l’avrebbe fatto“.


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