Ora tutto questo c’entra ben poco con il rapimento di sua moglie e di sua figlia per consegnarle al dittatore del Kazakistan, lo capiscono anche in via Negri, anche se da quelle parti dicono ciò in cui non credono e tacciono quello che comprendono. Ma è straordinario come per il Giornale tutti si trasformino in delinquenti, salvo il proprio editore che ha accumulato condanne ben più pesanti per evasione fiscale, cioè per reati finanziari, ha preso il potere in Italia grazie al denaro e al possesso dei media e ha cacciato e fatto cacciare tante di quelle palle ai giudici ( per una è stato anche condannato) che se fosse in difficoltà potrebbe fare fortuna col mestiere del falso testimone.
La sovrapponibilità dei due personaggi sarebbe quasi perfetta se non fosse che Berlusconi ha una storia giudiziaria molto più corposa e variegata che non disegna nemmeno il favoreggiamento della prostituzione. Ma il quotidiano di famiglia, per giustificare agli occhi dei suoi acuti lettori le res gestae di Angiolino, non se ne accorge e rimuove le straordinarie somiglianze tra i due come in un gioco freudiano. Uno delinquente per l’opposizione a Nazarbayev (che certo in quanto autocrate di un Paese ricchissimo di gas e materie prime può fare molte pressioni), l’altro amico per la pelle (in tutti i suoi rivolti) del dittatore, ma vittima per definizione di fantomatici complotti.
Si consiglia terapia.