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Berlusconi aspetta per dimettersi i 10 milioni di firme promesse da Bersani

Creato il 03 febbraio 2011 da Risibilmostra
Berlusconi aspetta per dimettersi i 10 milioni di firme promesse da Bersani

Tapiri democratici - Foto Dezidor

Sono momenti brutti quelli che sta vivendo l’Inarrestabile Cavaliere di Arcore. Un pareggio in commissione sul federalismo municipale equivale ad una sconfitta e i devoti del dio Po strepitano, vorrebbero sciogliere le Camere (in cosa?), tornare alle urne, adottare una lingua celtica in opposizione all’idioma italico, se la prendono con le Ruby, i Moubarak, i beduini, i pellerossa, minacciano secessione, indipendenza, costruzione di muri, falò del tricolore. Il Cavaliere, debilitato dagli scandali, offeso per come viene trattato nelle telefonate intercettate, medita di abbandonare la politica, di ritirarsi ad Antigua col fido Bondi e una quarantina di igieniste dentali e qualche infermiera, ma non può dar seguito ai suoi propositi perché ostaggio della promessa di Bersani: “Dieci milioni di firme per cacciare Berlusconi”. Ad oggi – secondo indiscrezioni – ne sarebbero state raccolte, contando pure quelle della moglie, di una zia e di una cugina di terzo grado di Bersani, ben 174, ma in serata ne dovrebbero arrivare un’altra ventina: quelle di Rocco e i suoi fratelli, di Biancaneve e i 6 nani (Cucciolo è minorenne e non può firmare) e di Walter e i suoi cugini. La strategia di Bersani è chiara: logorare i nervi del Cavaliere, tenerlo sulle braci fino a quando non si vedrà recapitare a casa un tir di firme. Gli esperti di strategie del Pd prevedono che, salvo imprevisti, le firme dovrebbero essere pronte per l’8 marzo (del 2025). Berlusconi ha già annunciato che chiederà il riconteggio e la verifica di tutte le firme.

“Si vede che l’abbiamo messo in difficoltà”, ha dichiarato alla stampa un Bersani in maniche rimboccate, reduce da una lezione di democrazia ai tapiri della bassa emiliana.



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