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Berlusconi condannato? Il PdL (Popolo dei Ladroni) mobilita la piazza

Creato il 09 maggio 2013 da Tafanus

Berlusconi-dietro-sbarreIl partito si mobilita dopo la sentenza di Milano, mentre i suoi esponenti di prima fila continuano ad affermare che le vicende processuali del leader non influiranno sull'intesa di governo. Brunetta: "Accanimento giudiziario distrugge vita democratica". Anm: "Pericolosa delegittimazione". (Fonte: Repubblica)

ROMA - Il Popolo della libertà scenderà in piazza sabato prossimo a Brescia "in difesa di Silvio Berlusconi". La manifestazione, annunciata da una nota del partito, si terrà a Brescia alle 16 e vi parteciperà lo stesso leader del Pdl. All'annuncio della manifestazione, come alle numerose esternazioni di esponenti del Pdl su "uso politico della giustizia" in merito alla sentenza di secondo grado che al processo sui diritti Mediaset ha confermato la condanna del Cavaliere a quattro anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici, risponde una nota in cui l'Associazione italiana magistrati denuncia "espressioni violente e offensive", la delegittimazione della giurisdizione e ricorda l'invito del capo dello Stato a "evitare prese di posizione che ingenerino nei cittadini sfiducia nelle istituzioni".
L'annuncio della manifestazione di Brescia giunge mentre dai vertici del partito continuano ad arrivare 'rassicurazioni' sul fatto che le vicende penali del Cavaliere non avranno impatto sull'intesa di governo.
La sentenza è "ingiusta", ma non avrà ripercussioni sul governo. E' il pensiero, ad esempio, di Maurizio Lupi in riferimento alla sentenza della corte d'appello di Milano che ieri ha confermato la condanna a Silvio Berlusconi per la vicenda dei diritti tv: "Non sarà una sentenza ingiusta a far cadere il governo - ha detto il ministro delle Infrastrutture alla Telefonata di Belpietro su Canale 5 - . Semmai sarà l'incapacità mia e di questo governo" ad affrontare e "risolvere i temi" più importanti dell'economia e della crisi.
Toni alti da una parte e rassicuranti dall'altra anche da Maurizio Gasparri: "La prosecuzione di un accanimento e la tentazione di chiudere per via giudiziaria una sfida politica che per via politica la sinistra non è riuscita a chiudere nei confronti di Silvio Berlusconi è una cosa inaccettabile - ha detto il senatore a Omnibus su La7  - e quindi non può non avere ripercussione sul dibattito politico e sui suoi protagonisti".
"Contestiamo un uso politico della giustizia che da molti anni sussiste con chiarezza - ha aggiunto Gasparri - ma ci teniamo a distinguere l'azione del governo dalle valutazioni che noi facciamo, per questo i ministri del Pdl del governo non hanno fatto dichiarazioni. Credo che questo sia una fatto significativo che rafforzi l'intenzione di Berlusconi di tenere separati i giudizi sul governo dal contesto, ma certamente sarei un ipocrita a negare che il contesto non possa finire per condizionare il clima politico".
Di "sentenze annunciate" fatte "sulla base di teoremi politico-giudiziari" parla Gregorio Fontana, del cordinamento nazionale Pdl: "Dai giudici di Milano è venuta l'ennesima conferma che la mobilitazione contro l'uso politico, e 'personalizzato', della giustizia non solo è legittima, ma è necessaria - dice Fontana - . Bene facemmo, dunque, a manifestare davanti al palazzo di Giustizia e altre manifestazioni, ovviamente, dovranno essere organizzate per sensibilizzare gli italiani contro l'accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi".
Secondo il neoeletto presidente della Commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Marinello, "è evidente a tutti che contro Berlusconi da parte della magistratura di Milano manca qualsiasi serenità. Le sentenze di rito ambrosiano sembrano prestampate, con il chiaro intento di condannare un uomo politico che da 20 anni è l'indiscusso leader dei moderati italiani".
Il senatore Giancarlo Serafini si spinge fino a proporre di "raccogliere dieci milioni di firme contro la sentenza Mediaset, tanti quanti sono i voti che il presidente Berlusconi ha ottenuto nelle ultime elezioni politiche". Senza remore anche il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta: "La sentenza della corte d'appello di Milano contro Berlusconi rappresenta un accanimento giudiziario che finisce col distruggere la vita democratica in Italia".
Secondo Daniela Santanché, invece, "una parte della magistratura è ormai fuori controllo": "Il leader del centrodestra e il Pdl sono sotto attacco. Dopo l'inconcepibile sentenza Mediaset, oggi arriva la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Berlusconi per un altro processo assurdo, quello sulla presunta compravendita di senatori, senza fondamento e prove, basato su accuse generiche. Non temano questi magistrati che avranno pane per i loro denti".
Anm: "Pericolosa delegittimazione dei magistrati". "L'Anm ancora una volta deve denunciare le dichiarazioni di numerosi esponenti politici e rappresentanti delle Istituzioni che commentano singole iniziative o decisioni giurisdizionali, delle quali oltretutto non sono note le motivazioni, utilizzando espressioni violente e offensive estranee a ogni legittimo esercizio del diritto di critica. L'Anm, nel rilevare che tali reazioni costituiscono pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia, così come disegnato dalla Costituzione, auspica che vengano accolti i reiterati inviti del Capo dello Stato a evitare conflitti e prese di posizione in grado di ingenerare tra i cittadini sfiducia nelle Istituzioni della Repubblica". E' quanto si legge in una nota dell'Associazione Nazionale Magistrati.

SCHEDA 10 anni di indagini
I PROCESSI DI BERLUSCONI
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Il primo grado

REP TV Randacio: "Rischia interdizione"

Solo ad una simile massa di sciancati della democrazia può venire in mente di scendere in piazza (a Brescia???) per manifestare contro una condanna. E con questi sciancati siamo "alleati di governo". Dio mio, come siamo caduti in basso!... Tafanus


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