Se è vero che il potere ci rappresenta, l’attuale classe dirigente è lo specchio della nostra società, di tutta o di una parte, sicuramente la maggioranza, che poi, i più non hanno sempre ragione la storia ce lo insegna.
Un fatto è inconfutabile stiamo peggio rispetto a prima, al netto di una difficoltà globale, c’è oggettivamente una responsabilità dell’imprenditore che si è “fatto da solo”, che ha, da quando è “ sceso in campo”, cooptato il pubblico fondendolo con il suo privato; ma c’è anche chi lo ha sostenuto e continua a farlo, chi ha creduto e crede ancora in lui, chi è disposto a difenderlo anche di fronte alla più indecorosa realtà di fatti; e quindi c’è da chiedersi se l’Italia si trova, in una situazione di default, è solo colpa di Berlusconi?
Il nostro è un popolo che da sempre ha battezzato in modo plebiscitario il potere, lo ha fatto con Mussolini, con la Democrazia Cristiana e i Socialisti di Craxi, ma ogni volta che il “palazzo” è crollato, sappiamo tutti come è andata a finire; spinto dal vento il popolo ha abbandonato alla meno peggio la nave che affondava per seguire il nuovo che avanzava, d’altro canto non può andare diversamente, Don Abbondio è un personaggio letterario inventato da un italiano.
C’è poco da stupirsi quindi, la storia si ripete e si ripeterà, chiusa l’esperienza Berlusconi, tutti ad aspettare il nuovo depositario del potere; i faccendieri ed i saltimbanchi, si affanneranno per esaudire i desideri del nuovo “sovrano”.
Il popolo italiano adora “ l’uomo solo al comando”, almeno, fin quando lo detiene.