Berlusconi fugge in Europa… dall’immondizia partenopea all’immondezzaio politico

Creato il 13 settembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

E’ entusiasmante la furbizia politica del Presidente del Consiglio italiano. Nessun politico, ad oggi, si era mai comportanto con tanto opportunismo infantile e altrettanta irresponsabilità. Al di là degli autoelogi, dell’atteggiamento di chi se la canta e se la suona da solo, ora si è passati dal “qui comando io”, al “qui comando io, ma vado a riferire in Europa”. Cioè non è cambiato nulla…

Cosa è successo? Il Presidente del Consiglio era chiamato a testimoniare, per una vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, il livello poco conta. A chiamarlo a testimoniare sono i magistrati di Napoli.

Nel frattempo, contestualmente, arrivano degli impegni comunitari, per cui Berlusconi va in visita alle tre principali istituzioni europee. C’è da dire che questa concomitanza di impegni, gli permetterebbe di volare all’estero e non negli uffici dei magistrati campani. Ma era una visita necessaria? Era una visita opportuna?

Sembrerebbe di no! Non è un caso che l’apertura della sessione dell’Europarlamento, a Strasburgo, è stata caratterizzata da critiche e polemiche. Il presidente dell’Aula, il polacco Jerzy Buzek, è stato messo sotto pressione per aver confermato l’incontro con Berlusconi. Anche il presidente del Consiglio dei governi, il belga Herman Van Rompuy, e quello della Commissione europea, il portoghese José Manuel Barroso, hanno dovuto far spiegare dai portavoce le ragioni di questi incontri richiesti, secondo fonti dell’Ue, a metà della scorsa settimana da Palazzo Chigi: ufficialmente per chiarire la manovra finanziaria appena varata in Italia.

Che in Europa possano non aver compreso la manovra economica italiana, se ci si riflette bene, è possibile e plausibile. Non la si è capita nemmeno in Italia, nonostante i tentativi di spiegazione giornalieri dei media. Più che una manovra economica sembrava di assistere alle dichiarazioni e ai cambi di versione di Michele Misseri, raccontanti sulla stampa italiana, e relativi al delitto di Avetrana.

Come in uno dei più tragici fatti di cronaca nera italiana, le versioni cambiano giornalmente e non si comprende più nulla. Così ci si perde nell’incredulità. Questa manovra è nata vigliacca ed è morta pasticciata. Iniziata sotto i trenta gradi agostani, quando l’opione pubblica è giustamente distratta da quel minimo di libertà di gestione della propria vita che la società concede (alias vacanze) e in via di approvazione nel miglior modo di far morire una democrazia, con il voto a maggioranza. Giusto perchè l’essere una “Repubblica parlamentare” è un optional, come l’aria condizionata, e non un elemento vitale del nostro sistema.

L’unica cosa certa, che non è necessario spiegare, è l’eccidio della democrazia italiana, che continua a colpi di maggioranza e l’incuranza verso la crescente indigenza di fasce intere di popolazione. Male, tra l’altro, che sta colpendo, con diversa intensità, la società europea e non solo italiana.

Cosa dovrebbe spiegare Berlusconi all’Unione Europea? Che ha rattoppato una manovra piena di incomprensibili correzioni dell’ultima ora, a mò di compito in classe di un somaro che attende il risultato finale dal primo della classe? Se arriva è quasi sempre sbagliato, perchè i somari non sanno nemmeno copiare.

Così, mentre lui si salva da una magra figura a Strasburgo, evitando Napoli, con l’imbarazzo conseguente, l’ex premier belga Guy Verhofstadt ha chiesto spiegazioni a Buzek. L’attacco più duro l’ha sferrato la co-presidente dei verdi Rebecca Harms, che ha contestato al presidente dell’Europarlamento come “inopportuno” un incontro con Berlusconi “il giorno in cui avrebbe dovuto comparire davanti a un tribunale”.

Il fatto è che qualcuno dovrebbe spiegare definitivamente l’unica vera caratteristica di Berlusconi: la sua inopportunità. E’ inopportuno perchè non ha i requisiti economici (chi è a capo di un impero economico non può gestire la cosa pubblica e tantomeno avere voce in captolo sulla politica economica), etici (chi si pone sopra la legge controverte il principio fondamento delle società, l’uguaglianza formale, se non sostanziale, degli uomini di fronte ad essa) e morali (se è pur vero che l’Italia non è quella del medio evo, è pur vero che un anziano di 70 anni, potrebbe evitare di partecipare a festini con giovani, alcune delle quali, tra l’altro, minorenni) per poter accedere a quel ruolo.

E’ inopportuno, inoltre, perchè non ha prodotto nessun risultato utile alla nazione. E’ inopportuno, poichè ha rappresentanto l’Italia in maniera non “opportuna”, per non dire indegna. Il suo fallimento non è solo politico, ma anche di immagine, di credibilità, di persona. Da salvatore dell’Italia, così come pretendeva di porsi,si è comportato da politico incapace e incompetente nel suo ruolo istituzionale.

E’ inutile parlarne troppo, Berlusconi è servito a se stesso, e a chi lo ha voluto in quella posizione. E’ servito anche all’opposizione, che lo ha appoggiato indirettamente, senza mai aver avuto la volontà di osteggiarlo, creando una vera alternativa.

Qualsiasi siano stati i piani che lo hanno portato al vertice del sistema di potere, tutti accettabili e condivisibili, sarebbe bene si eliminassero le ipocrisie del caso e si iniziasse un nuovo corso politico fatto di maggior chiarezza e di maggior “rispetto della cittadinanza”.

Serviva Berlusconi? Va bene ce lo siamo tenuti! Oggi, Berlusconi serve meno? Va bene, che si scelga un’alternativa. Tuttavia, se non si vuole cadere nel rischio di un malcontento trasversale, alcuni punti fermi di decenza comportamentale politica devono essere mantenuti.

Anche i cittadini più distratti hanno compreso che la visita europea è strumentale. E’ una “scusa”, come quella dei monelli che, per paura di un’interrogazione, accusano un improvviso mal di pancia. Se in un bambino, questo comportamento è accettabile, perchè la paura del fallimento è comprensibile da giovani. Da adulti, un principio di responsabilità vuole che le conseguenze delle proprie azioni vengano affrontante e che non ci si tiri indietro dai propri doveri.

Così facendo, con complicità più o meno evidenti, l’unica conseguenza è che alla perdita di credibilità nelle Istituzioni e nella politica italiana, si accompagni la perdita di credibilità nelle istituzioni e nella politica europea.

Non è un caso che Buzek, viste altre mani alzate per intervenire sull’argomento, ha esortato a chiudere le polemiche garantendo che quella di oggi è solo una “visita di cortesia”, non ufficiale, a cui potrà dedicare “un paio di minuti” a causa di altri impegni. Ci si dica come si possa spiegare una manovra economica esosa e complessa in un paio di minuti di visita di cortesia. Un paio di minuti servono solo ed esclusivamente per raccontare l’ennesima barzelletta, più o meno sconcia, e farsi una grassa risata.

L’assurdo è che anche Palazzo Chigi ha confermato che Berlusconi porterà solo “un saluto di cortesia” a Buzek dopo l’incontro ufficiale con Barroso. Inoltre, ha definito “strumentali” le polemiche sollevate dagli eurodeputati. E quest’ultimo era un atto dovuto.

Che le agende di appuntamento dei politici europei siano fitte di appuntamenti e viaggi è vero. Così come è vero che l’opportunità di alcune scelte di calendario dovrebbe essere attentamente valutata. Ma è ancora più vero che è manchevole ed incapace quel politico che non sente il dovere di garantire quel sentire “il valore dello Stato”, alimentandolo con una corretta e ragionevole tenuta comportamentale, con tutti ciò che essa determina ed implica. Anche in questo Berlusconi è inopportuno.

E’ quasi comico come la città salita alle cronache per problemi di immondizia, venga evitata dal maggior rappresentante dell’immondezzaio politico italiano.

Fonte e spunto



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :