Berlusconi in tv: maxi multa dell’Agcom di 250 mila euro a Tg1 e Tg4

Creato il 23 maggio 2011 da Iltelevisionario

Come previsto, l’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha comminato una maxi multa di 250 mila euro al Tg1 di Augusto Minzolini e al Tg4 di Emilio Fede e di 100 mila euro al Tg2, Tg5 e Studio Aperto per violazione delle norme sulla par condicio in occasione delle interviste che venerdì scorso sono state fatte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Di seguito il comunicato stampa dell’Agcom:

La Commissione servizi e prodotti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua riunione odierna, ha esaminato, anche alla luce degli esposti presentati, la situazione determinatasi nella giornata di venerdì 20 maggio, nella quale si è avuta la trasmissione, in prime time, da parte dei notiziari TG1, TG2, TG5, TG4 e Studio Aperto, di interviste al Presidente del Consiglio.

Sul punto l’Autorità aveva chiesto lo scorso 21 maggio chiarimenti urgenti alle emittenti interessate. Considerate le osservazioni pervenute da RAI e Mediaset, la Commissione ha  ritenuto che le interviste,  tutte  contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale, ed omologhe per modalità di esposizione mediatica, abbiano determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall’Agcom. La Commissione ha pertanto deliberato, a maggioranza, di comminare a TG1 e TG4 la sanzione nella misura massima prevista dalla legge (258.230 euro), in quanto recidivi, e sanzioni di 100 mila euro ciascuno a TG2, TG5 e Studio Aperto.

L’Autorità  ribadisce che vige il dovere di equilibrio  ecompletezza di informazione fino alla conclusione della campagna elettorale  con i ballottaggi in corso. L’Autorità ha infine chiarito che il divieto di diffusione di sondaggi sulle intenzioni di voto rimane in vigore su tutto il territorio nazionale  fino allo svolgimento del secondo turno delle elezioni amministrative.

Intanto Mediaset è “allibita per le sanzioni decise oggi dall’Agcom contro le quali ricorrerà immediatamente al TAR”. Infatti, come si legge in una nota, “Con questa decisione l’Autority impedisce di fatto alle televisioni di fare il proprio mestiere di informazione e in questo modo diventa parte anzichè arbitro, come la legge vorrebbe, del confronto politico”.



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