Berlusconi si eclissa per tornare a vincere? Nel frattempo Cei e Confindustria si riorganizzano…

Creato il 04 ottobre 2011 da Candidonews @Candidonews

Il Corriere di oggi riporta il ‘piano B’ di B. per sopravvivere. Ritirarsi dalla prossima competizione elettorale lanciando Alfano come candidato Premier. I suoi sondaggi dicono che cosi facendo potrebbe recuperare una parte dei delusi del Pdl e magari con questa strategia potrebbe arrivare anche all’alleanza con l’Udc di Casini ed il Fli di Fini.

Un Berlusconi nell’ombra quindi, con un ruolo di Padre Nobile del Centrodestra, pronto a rientrare in gioco ad elezioni avvenute, magari puntando al Quirinale oppure con un ruolo piu defilato di Senatore a vita, in quel caso Casini diventerebbe Capo dello Stato.

Le incognite sono molte, la reazione della Lega, tuttora dilaniata dalla corrente ribelle dei Sindaci, capeggiata da Maroni che si oppone alla linea di Bossi, fedele alla alleanza a tutti i costi con il Pdl.

Detto questo, le ultime mosse di Della Valle e della Cei mi fanno pensare davvero ad una riorganizzazione dei Superpoteri forti. In vista del tramonto del Berlusconismo, nel caso in cui il Cavaliere non riesca a risorgere ancora una volta dalle sue ceneri, gli industriali e la Chiesa stanno pensando seriamente di ‘entrare direttamente’ nell’agone politico.

Per il mondo imprenditoriale sarebbe la prima volta, dopo aver dialogato con il ‘potere’ democristiano e aver poi usato Berlusconi come ‘rappresentante’. Nel prossimo futuro invece potremo davvero veder nascere un Polo direttamente affidato alla leadership imprenditoriale. Marchionne rappresenterebbe l’ala ‘destra’, quella liberista, Della Valle l’ala ‘sinistra’, progressista, con Montezemolo al centro a dirigere le operazioni, magari con la collaborazione di Profumo.

La Cei, d’altro canto, dopo ventanni di lontananza dalla politica attiva, si vedrebbe nuovamente protagonista, magari sfruttando l’Udc di Casini, per creare un nuovo grande contenitore corservatore.

L’alleanza tra il Polo industriale e quello cattolico sarebbe naturale e quindi il post berlusconismo potrebbe davvero lanciare una coalizione liberista in economia e conservatrice nei principi etici.

Ed il CentroSinistra? Bersani sta cercando di fermare la deriva ‘destrorsa’ dell’Udc cercando un dialogo impossibile. Per il resto la coalizione progressista, tranne qualche migrazione centrista,  rischia di essere solo mera spettatrice della ricollocazione politica del Centrodestra che, però,  come nel 1994, potrebbe godere dell’effetto ‘novità’, argomento di cui non potrà usufruire il la sinistra, ingessata da anni in uno schema gia visto.