L'esperimento (riuscitissimo) del regista texano è stato quello di mescolare varie modalità narrative all'interno di un'unica storia. Bernie per tutta la prima parte può essere inquadrato come una love story mentre nel finale può essere identificato come un legal thriller. Talvolta diventa una commedia dai toni garbati, ma in alcuni punti è un vero e proprio dramma per poi trasformarsi in una black comedy. Ma resta comunque un documentario con tanto di testimoni che raccontano tutta la vicenda, ma non è una vera e propria docu-fiction perché alcuni di questi testimoni non sono reali ma degli attori.
Questo è, a grandi linee, l'esperimento Bernie e se temete che tutto questo calderone - che vede al suo interno anche quesiti di etica e di morale - possa in qualche modo risultare eccessivo e confusionario state tranquilli perché, come detto tra parentesi qualche rigo fa, è un esperimento riuscito. Linklater gestisce alla perfezione ritmi, linguaggi narrativi e alternanza di finzione e realtà, coadiuvato dai tre attori protagonisti: Shirley MacLaine, Matthew McConaughey e Jack Black, con quest'ultimo capace di mettere in piedi un grandissimo personaggio, ottimamente caratterizzato nelle sue mille sfumature e nelle sue mille facce.
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