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Bersani, Di Pietro e Vendola, prove di intesa per il ‘Nuovo Ulivo’

Creato il 17 settembre 2011 da Candidonews @Candidonews

Bersani, Di Pietro e Vendola, prove di intesa per il ‘Nuovo Ulivo’

Ieri si sono ritrovati alla festa della Idv a Vasto. Qui trovate il dibattito. Spero sia l’inizio di un percorso comune, anche se il segretario PD ha ribadito la voglia di dialogo con i centristi.

Il Nuovo Ulivo, come lo chiama Bersani, (PD IDV SEL) alleato all’Udc non può rappresentare un progetto politico concreto. Lo sà bene lo stesso segretario Democratico anche se si ostina a propinare questa ricetta improponibile. L’Udc non è un partito moderato, è un partito conservatore, schierato con gli imprenditori, che ha una visione del lavoro molto diversa da quella della Sinistra. Un movimento ultracattolico che mai potrebbe accettare proposte timidamente ‘progressiste’ sui temi della fecondazione assistita, delle unioni di fatto, del testamento biologico.

Avendo poco in comune sul Lavoro e nulla sui Diritti, vorrei sapere quale alleanza CREDIBILE potrebbe essere fatta. L’unico spazio di manovra potrebbe essere quello di un governo tecnico, che si limitasse a fare 4-5 cose per poi riandare subito al voto. Per un progetto di questo tipo lo spazio c’è, dopo le elezioni però. Prima contiamoci e poi vediamo cosa fare. Farlo a priori è sbagliato, a mio giudizio.

Bersani, Di Pietro e Vendola, prove di intesa per il ‘Nuovo Ulivo’
Non tutto funziona nel centrosinistra. Idv e Sel non sono alleati affidabili al cento per cento. Il populismo di Di Pietro, l’ideologia ancora troppo presente in Sel, potrebbero rappresentare un freno alla alleanza, come d’altronde lo sono le varie correnti all’interno del partito di Bersani.

Lo stesso PD è diviso tra l’anima ‘progressista’ di Bersani, Fassina e quella ‘centrista’ di Fioroni e Letta, con la corrente di Franceschini piu vicina ai primi e quella di Veltroni piu vicina ai secondi (e D’Alema battitore libero per una alleanza con l’Udc)

L’Udc da tempo strizza l’occhio alla maggioranza mettendo sul piatto come contropartita la dipartita di Berlusconi. (che comunque non se ne andrà mai se non sfiduciato).

Il Pd, quindi, tiene la porta aperta all’Udc anche per evitare che i centristi si appiattiscano sul centrodestra, facendo questo però tentenna ed appare indeciso agli occhi dei suoi elettori.

D’altronde una alleanza immediata con Di Pietro e Vendola vorrebbe dire ‘gettarsi’ in un covo di piranha affamati i quali non vedono l’ora di mangiarsi la preda (l’elettorato PD appunto). Immagino già i litigi un giorno si e l’altro pure (basta vedere cosa è accaduto dopo l’1-2 referendum-amministrative, Di Pietro sbraitava da una parte, Vendola dall’altra).

Credo però che la paura del PD sia dovuta ad un fatto. La propria debolezza. Se il Partito Democratico avesse le IDEE CHIARE, su programmi, intese, correnti interne etc.. avrebbe anche meno paura nel prendere una decisione e, una volta presa, non dovrebbe avere grandi difficoltà ad egemonizzare la coalizione progressista.

In verità la dirigenza PD sà di essere un amalgama mal riuscito, pieno di contraddizioni e tendenzialmente debole. La propria debolezza quindi non consente al partito di potersi serenamente ‘gettare’ nella costruzione di una coalizione solida.

Il PD avrebbe voluto tenersi le mani libere sino all’ultimo minuto ma la presenza di Bersani alla festa Idv di ieri ha rappresentato una svolta, o meglio una accelerazione verso la creazione di una nuova alleanza di CentroSinistra. Il sentore che la legislatura si stia avviando ad una chiusura anticipata è forte ed il segretario Democratico ha deciso di ‘darsi una mossa’. Entro tre mesi, ha detto, vanno concordati i programmi e le piattaforme politiche.

Non c’è tempo da perdere. Maggiore sarà la coesione programmatica e politica, maggiori saranno le possibilità di successo. Si lasci Casini al suo destino, ovvero un ritorno con il Centrodestra post-berlusconiano oppure la creazione di un terzo polo moderato, con il quale, se necessario, il CentroSinistra sarà chiamato a dialogare nel caso non vi sia una maggioranza netta nel prossimo parlamento.

Incrociamo le dita…


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