Bertolt Brecht, Dedicato a noi stessi

Creato il 17 gennaio 2016 da Conflittiestrategie

Dici:

per noi va male. Il buio

cresce. Le forze scemano.

Dopo che si è lavorato tanti anni

noi siamo ora in una condizione

più difficile di quando

si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi

più potente che mai.

Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso

una apparenza invincibile.

E noi abbiamo commesso degli errori,

non si può più mentire.

Siamo sempre di meno. Le nostre

parole d’ordine sono confuse. Una parte

delle nostre parole

le ha stravolte il nemico fino a renderle

irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?

Qualcosa o tutto? Su chi

contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti

via dalla corrente? Resteremo indietro, senza

comprendere più nessuno e da nessuno compresi?

O contare sulla buona sorte?

Questo tu chiedi. Non aspettarti

nessuna risposta

oltre la tua

Bertolt Brecht, Dedicato a noi stessi

Sembra scritta proprio per noi in quest’epoca, in questo momento. Forse l’unica affermazione oggi non vera è “dopo che si è lavorato tanti anni”. Non abbiamo lavorato affatto abbastanza, abbiamo combinato poco e non ci impegniamo con la dovuta tenacia. A parte questo, la poesia è adatta ai tempi presenti, sembra scritta per noi. Soprattutto vero è che il nemico APPARE più potente, sembra gli siano cresciute le forze. Mentre abbiamo di fronte dei vili, meschini; siamo noi, deboli, che li facciamo apparire potenti. Non era così all’epoca di Brecht. Si può pensare quello che si vuole del nemico di cui egli parla, ma era effettivamente forte e nient’affatto meschino o vile. Quindi la poesia vale ancor più oggi di ieri. E nessuno ci può rispondere, se siamo così incapaci (come siamo!) di porci le effettive e corrette domande sul terribile degrado cui stiamo assistendo. I popoli sono più stupidi che mai e noi con loro; e non ci sono élites come accadeva un tempo. Nulla si sta formando, il grigiore impera.