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Bestiario – 5 casi in cui la realtà supera la fantasia

Creato il 17 ottobre 2012 da Fant @fantasyitaliano

A volte la reatà supera la fantasia. Piccolo bestiario tra folclore e cronaca:

La bestia di Gevaudan

Creatura simile ad un lupo mannaro che seminò il terrore nel sud della Francia tra il 1764 e 1767, uccidendo e ferendo centinaia tra bestie ed uomini.

Ancora oggi circolano molte leggende e ipotesi sulla vera identità della Bestia del Gévaudan, alcune delle quali anacronistiche o fin troppo fantasiose. Per molti si trattò di un lupo di sproporzionate dimensioni, per altri ancora, si sarebbe potuto addirittura trattare di un serial killer camuffato da animale. L’affascinante mistero ha ispirato il film Il Patto dei Lupi diretto da Christopher Gans e, probabilmente, anche una puntata di Voyager.

Kuno Hoffman

Dopo il Kaiser Guglielmo ed un altro di cui non ricordo il nome, uno dei cittadini tedeschi più malvagi di sempre. Kuno Hoffman, operaio sordomuto, fu arrestato nel 1973 e processato per omicidio. A quanto pare Kuno aveva un’ossessione per i cadaveri paragonabile al più celebre Jeffrey Dahmer, suo collega che, tra le altre efferatezze fu l’inventore della zombificazione.Kuno si credava un vampiro e, per provare la cosa, s’intrufolava nelle tombe per nutrirsi dei cadaveri. Fu fermato solo quando la sua ossessione fece il salto di qualità e, dal cibarsi dei morti, passò al bere il sangue dei vivi. Non esattamente il genere di vampiri glitterati resi celebri da Twilight…

Berserkir

I Berserk, o Berserkir, eranouomini ritenuti in possesso di poteri soprannaturali. Spesso razziavano i villaggi della costa norvegese, vestiti di pelli d’orso o di lupo. Il violento diritto medievale prevedeva che potessero occupare la proprietà di coloro che sconfiggevano in combattimento. Si riteneva che questi uomini-bestia fossero attratti dalle feste e ivi si recassero portando morte e distruzione, uccidendo gli invitati e dando sfogo alla propria ferocia animale. Il folclore locale, ricamando sulla loro reale esistenza, voleva che essi si potessero trasformare negli animali di cui portavano le pelli, proprio come i moderni licantropi. Oltre ad aver ispirato il poema epico Beowulf, la figura degli uomini-bestia ha influenzato il romanzo Mangiatori di morte di Michael Crichton.

Vampyrotouthis infernalis

Vampiro infernale è il nome scientifico di un mollusco oceanico celebre per la sua bruttezza. La creatura, lungi dall’avere una natura soprannaturale, è lontana parente del comune polpo, famoso per risotti ed insalate. Ha enormi occhi rossi e denti aguzzi, che contribuiscono alla sua fama di vampiro marino: non esattamente l’ideale per condire gli spaghetti.
Del resto non è un caso se anche Lovecraft ha scelto per il suo Cthulhu le sembianze di un cefalopode.

I Benandanti

L’ultimo caso è quello di un mito nato in Italia e reso famoso dagli studi di Ginzburg raccolti ne I Benandanti, stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento. Un testo di alto valore scientifico, ma anche un’ottima lettura per profani (o in questo caso è meglio dire “pagani”?). Secondo il mito popolare, al raggiungimento della maggiore età il giovane benandante era in grado — nelle notti delle “quattro tempora” — di uscire dal proprio corpo sotto forma di spirito, sotto forma di topo, farfalla o altro animale. Lo scopo di queste passeggiate “fuori dal corpo” era combattere periodicamente gli stregoni che causavano la siccità e la carestia. Ovviamente, anche i benandanti sono entrati nella narrativa fantastica con la trilogia di Chiara Palazzolo (Non mi uccidereStrappami il cuoreTi porterò nel sangue).

 

[articolo originariamente pubblicato su finzioni]


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