Better Call Saul - Stagione 2 - First look

Creato il 11 marzo 2016 da Lightman

L'avvocato disonesto torna per un secondo ciclo di episodi tragicomici della serie Better Call Saul. Disponibile in Italia (quasi) in contemporanea con l'America grazie a Netflix.

Articolo a cura di Max Borg

Siamo in un Cinnabon ad Omaha. "Gene", alias Saul Goodman, alias Jimmy McGill, passa le sue giornate nella paranoia assoluta, spaventato dall'idea di essere riconosciuto dalle persone sbagliate. Per questo motivo evita qualunque cosa che potrebbe renderlo degno di nota, sia in positivo che in negativo. Una sera, dopo aver portato fuori i rifiuti dopo la chiusura, non riesce più a rientrare tramite l'ingresso secondario, e piuttosto che azionare l'allarme servendosi dell'uscita di emergenza preferisce aspettare che qualcuno apra la porta, dovessero volerci delle ore. Quando finalmente qualcuno gli rende possibile il rientro, vediamo un singolare, pressoché invisibile atto di ribellione sul muro, l'unica traccia della presenza di un noto avvocato di Albuquerque: "SG è stato qui." E da lì si torna indietro, per assistere alla graduale trasformazione di Jimmy in Saul...

Il fascino del fuorilegge

È quasi straniante vedere, dopo quel prologo malinconico in bianco e nero di cui abbiamo parlato in apertura, dei quasi cinquanta minuti che seguono, dedicati alla vita edonistica di uno degli antieroi più carismatici della televisione americana. Se in Breaking Bad le viste maestose del New Mexico fungevano da sfondo tragico per l'inesorabile destino di Walter White, gli stessi ambienti in Better Call Saul evocano, per ora, atmosfere più leggere, a tratti quasi goliardiche, rappresentando alla perfezione lo stato d'animo di colui che, entro il termine della serie, diventerà Saul Goodman. L'incipit serve soprattutto a ricordarci che la felicità di Jimmy sarà effimera, ma anche per suggerire un nesso più profondo, in questa stagione, tra passato e presente (vedi anche i titoli di testa, parzialmente monocromatici quest'anno). E già a partire dal secondo episodio l'euforia iniziale comincia a cedere il posto a varie frustrazioni, che solo un cambiamento radicale saprà eliminare.

What About Bob?

Se la scrittura, coordinata dagli showrunner Vince Gilligan e Peter Gould, rimane un ibrido perfetto di tensione, assurdo, pathos e risate (basta vedere una qualunque delle scene in cui appare Mike Ehrmantraut, il cui stoicismo nasconde tutte le emozioni immaginabili), la conferma più importante - e per certi versi sorprendente - è quella del talento recitativo di Bob Odenkirk, rinvigorito non soltanto dagli anni passati ad interpretate Saul, ma anche da esperienze come la prima stagione di Fargo e il ritorno alla sketch comedy con W/ Bob and David, realizzato per Netflix. Muovendosi abilmente sulla linea sottile fra commedia e tragedia, riesce ad elevare il personaggio di Jimmy verso vertici inattesi, tenendo testa persino ad un veterano di non poco conto come Ed Begley Jr., la grande guest star di una stagione che si annuncia ricca e soddisfacente quanto il suo predecessore.

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