Milton - Un paradiso perduto
L'affascinante figura del ribelle, la gloria torbida, la tenebrosa maestà delle sue prime apparizioni. Il grande Satana in disfacimento ha ancora dei sussulti di grandezza. Quando l'angelo Ituriele lo scopre nel Paradiso Terrestre, e lo tocca con la sua lancia, egli si erge improvviso in tutta la sua statura, lo fronteggia con l'antica baldanza, una vampata d'incendio. Ma è l'ultimo guizzo.Gli angeli hanno la meglio ed il superbo Satana dovrà adattarsi, d'ora in poi, a sgusciare furtivamente nell'Eden solo di notte, cercando di eludere la guardia degli angeli, per osservare gli animali e scegliere quello in cui è più conveniente celarsi.Quando trova il serpente addormentato decide di entrare nel suo corpo, per compiere l'impresa contro l'Uomo, ha ancora una drammatica esitazione, nell'amara, lucida consapevolezza: "O folle precipitare! Io, che un tempo venni a contesa con gli dei, per sedere più in alto di loro, sono ora costretto in un animale; mischiato alle sue bave; imbestiato ed abbrutito io, che aspiravo alle vette del divino! Fin dove possono sprofondare l'ambizione e la vendetta?"