Oggi ho conosciuto Ferdinando. Mi ha portata in una stanzetta buia. Mi ha invitata a toccare usando entrambe le mani. Infine mi ha fatto assaggiare un bicchiere di buon vino e abbiamo chiacchierato.
Ferdinando è un non vedente, la stanzetta è un piccolo spazio che avrebbe dovuto essere un ripostiglio nello stand istituzionale della Provincia regionale di Catania nel padiglione Sicilia al Vinitaly trasformato in un ‘Bar al buio’ ad ingresso gratuito. Un piccolo gioiello che merita un passaggio.
Per cinque minuti sono diventata cieca, mi sono fatta guidare da Ferdinando nel buio assoluto. Ho toccato le illustrazioni in rilievo sul muro per capire cosa fossero. Ho imparato che bisogna fissare al tatto un particolare per riconoscere il tutto. Ho ascoltato senza essere distratta dalle immagini con Ferdinando che utilizzava il verbo ‘vedere’ in molte delle sue frasi. “Io vedo che tu tieni una mano sul mento”, è quella che mi ha colpita di più perché non so come abbia fatto a capirlo. Ho cercato di immaginare, attraverso le spiegazioni di Ferdinando, come i non vedenti dalla nascita possano dare senso ai colori e realizzato, come mai mi era accaduto, che ogni loro idea della realtà visiva è solo un frutto della loro immaginazione.
Tutto questo l’ho realizzato attraverso Ferdinando, che ha perso la vista a 18 anni, lavora in banca e nel tempo libero guida le esperienze al buio all’Istituto dei ciechi di Catania. Alla fine Ferdinando mi ha offerto un buon bicchiere di vino ma presa com’ero da tutto il resto ho dimenticato di chiedergli che vino fosse…