Il nostro eroe, spazzino per un giorno
Gli abbiamo rotto le scatole per quattro lunghi anni e solo ora, a millenovecento chilometri di distanza, abbiamo capito il perché. Non etica professionale. Non passione civica. Non birichineria cattedratica. No. No. La nostra era solo invidia.
Il notiziario online di Bagheria www.90011.it nasce nel settembre 2006, ad opera del geniale e scriteriato Giusto Ricupati. Fin dall’inizio noi, giovani o giovanissimi giornalisti, cominciammo a rompere le scatole al caro Biagio. Si, lui, l’ipertricotico sindaco della città delle ville. Alto, prestante, look variegato, parlantina sciolta, sorriso smagliante. Prima insegnante di volley, poi psicologo e operatore sociale. Un volto nuovo, pulito, affabile, nella paludosa politica locale siciliana. E, soprattutto, un gran bel pezzo di figlio. E noi invece, neppure lontanamente trentenni, un metro e settanta di media, già alle prese con stempiature più o meno evidenti. Roba da far girare il boccino. E così, spulciando i manuali di giornalismo, ci siamo attaccati all’impossibile per mettergli i bastoni tra le ruote. Ci piazzavamo tutti impettiti davanti al Comune, pronti a bacchettare ogni suo passo falso. Miserabili.
Certo. C’è da dire che il poveretto, ottimo assessore alla cultura nella precedente sindacatura, non è stato certo avaro di assist. Scandali e scandaletti si succedevano a raffica. Dagli scrutatori raccomandati ai soldi pubblici bruciati, alle gaffe assurde, alle situazioni grottesche. Per noi erano la manna dal cielo, ovvio. Mentre lui, costretto ad improvvisarsi sindaco, doveva fare i conti con una maggioranza bizzosa, un consiglio comunale incasinatissimo, una città che è un groviglio di emergenze. Privatizzazione dell’acqua, caos rifiuti, emergenze sociali, magna magna generalizzato, cani che si contendono ogni ossicino di potere. Insomma, il caos. Tanto per dire, in questi giorni si consuma il quarto rimpasto della giunta bagherese – un futuristico intruglio di Pd, Udc e liste civiche più o meno rappezzate. Un po’ come alla Regione, dove Raffaele Lombardo ogni giorno è costretto a raccattar frattaglie da Prima Repubblica.
Povero Biagio. Già ha i suoi problemi. Ci mancavano solo questi quattro sbarbatelli, penna in mano, pronti a fargli le pulci. Ci mancavamo solo noi. Ci abbiamo sguazzato – per esempio – quando si è inventato una disinfestazione a Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso, chiudendola al pubblico e riservandola per un esclusivo banchetto di nozze. Abbiamo goduto quando il consiglio comunale ha votato la mozione per intitolare lo stadio al fratello di un mafioso, o non è riuscito a votare un cambio di destinazione d’uso che andava contro gli interessi della famiglia del boss Pietro Lo Iacono. Qui Biagio non c’entrava, però abbiamo goduto lo stesso. Siamo proprio avvoltoi. E di bocca buona, per giunta.
Ora però, mentre a Bagheria si affilano i coltelli della campagna elettorale, noi rimpiangiamo i vecchi tempi siciliani. Avremmo voluto accompagnare Biagio – e rompergli doverosamente le scatole – almeno fino a fine sindacatura. Non è stato possibile, 90011.it l’abbiamo chiuso l’agosto scorso, quando ci siamo sparsi per l’Italia come semi al vento. Ora capiamo che, nonostante tutto, ci manchi.
Biagio, fatti eleggere al Parlamento. Fatti eleggere presidente della Repubblica. Vogliamo vedere il tuo messaggio a Capodanno, a reti unificate. E fremere d’invidia, ogni anno e ogni giorno, di come riesci a sistemare quella barba, quelle basette, quei baffi e soprattutto quegli splendidi capelli. (Nino Fricano)
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foto © Ufficio Stampa Comune di Bagheria, Giuseppe Fricano, 90011, Bagheria News
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Scritto da Nino Fricano il 26 febbraio 2011 alle 13:10 | Creazioni. Segui i commenti con il feed RSS 2.0 Qui trovi tutti gli articoli di Nino Fricano You can leave a comment, or trackback from your own site.