Pubblicato da Valentina Bettio Specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?
Cari lettori, oggi vi parleremo nuovamente di cinema – è quasi un vizio il nostro… – e vi presentiamo una pellicola che, possiamo ammetterlo, molti di noi attendono con trepidazione e curiosità: Biancaneve (Mirror, Mirror). Dopo un lungo lavoro di progettazione, finalmente il 4 Aprile questo film uscirà nelle sale cinematografiche italiane. La nuova versione cinematografica di Biancaneve può vantare un grande elemento attrattivo: la presenza nel cast dell’amatissima Julia Roberts, che vestirà i panni della strega cattiva – ma anche il resto del cast non è da meno e comprende la giovane Lily Collins (The Blind Side, Priest), Armie Hammer (The Social Network), Nathan Lane (Piume di Struzzo), Sean Bean (Il signore degli Anelli, Il Trono di Spade) e Mare Winningham (Brothers). Un altro punto di forza è rappresentato dal divertente riadattamento realizzato dal regista Tarsem Singh (Immortals, The Cell – La cellula), che promette di stupire e deliziare il pubblico grazie ai nuovi risvolti con cui è riuscito ad arricchire la famosa favola dei fratelli Grimm.
Cari lettori, questo trailer non vi ha fatto subito venir voglia di prenotare un biglietto per il cinema? A me personalmente si, e molta. Sono infatti particolarmente incuriosita non solo dalle scelte registiche, che sembrano voler modernizzare la figura di Biancaneve, un po’ troppo succube del suo destino nelle precedenti versioni, e in trepida attesa di vedere Julia Roberts nei panni della regina cattiva. CURIOSITA' E APPROFONDIMENTI Dietro a questo film si cela una grande lavoro, partire dalla scelta del regista – Goldman ha spiegato che Tarsem Singh rappresentava la scelta più ovvia grazie alla sua abilità nel migliorare una storia attraverso il colore e la luce, oltre alla sua familiarità con la “grandezza” che si voleva per questo film – per arrivare alla ricostruzione della storia originale. La versione narrata dai fratelli Grimm, infatti, non è l’unica esistente: la storia di Biancaneve è stata tramandata per 500-600 anni in tutta l’Europa, in paesi diversi e con versioni differenti, che si sono sviluppate rispetto alla versione originale; ad esempio, in alcune delle prime versioni i nani si mantengono facendo i briganti, elemento che è stato recuperato del film. Quindi, per questa nuova versione cinematografica è stato fatto un importante lavoro di incorporazione di tutti i dettagli venuti alla luce durante le ricerche.
“La nostra intenzione era quella di fare una versione cinematografica della fiaba classica, con attori in carne e ossa, che però conservasse l’atmosfera di un film di animazione. Ci siamo resi conto del fatto che era una storia fantastica che non era mai stata esplorata in termini narrativi in un film che non fosse di animazione.”
I filmmakers hanno fatto delle lunghe ricerche per trovare un’attrice in grado d’incarnare l’innocenza e la determinazione di Biancaneve: hanno impiegato un mese a fare audizioni a circa 300 ragazze. Alla fine di questa lunga ricerca è emersa Lily Collins. Misher (produttore) racconta:
“Nel momento esatto in cui è entrata, tutti hanno capito che Lily era la nostra Biancaneve. E’ stata scelta il 1° Aprile perciò, quando il suo agente l’ha chiamata 24 ore dopo il provino, ha pensato che fosse un pesce d’aprile. Al giorno d’oggi è molto difficile trovare un’attrice in grado di incarnare la grazia di Audrey Hepburn e la classe di Elizabeth Taylor e che non sia vittima dei vizi contemporanei. Lily sembrava incarnare il bene classico di cui il personaggio di Biancaneve aveva bisogno.”
Con una presentazione di questo tipo non ci si può che aspettare molto da questa giovane e promettente attrice.
“Immaginavo la Regina come malefica, oscura e malvagia ma anche irresistibilmente affascinante. Julia Roberts è così intensamente carismatica che è stata capace di fare tutto questo senza sforzo.”
Come atteso, la Roberts non ha deluso le aspettative ed ha conferito una dimensione del tutto nuova al ruolo: incuriosita dalla storia, un forte incentivo che l’ha spinta ad accettare il ruolo è l’aspetto multidimensionale del suo personaggio. Possiamo immaginarla con il suo inconfondibile sorriso mentre rivela:
“C’è la componente della doppia personalità che mi ha molto incuriosita. Vediamo la Regina come appare nella vita quotidiana e poi, ovviamente, come il riflesso della Regina nello specchio. La Regina dello Specchio è più calma e composta. Possiede il potere e la sicurezza che la Regina fa fatica a mantenere.”
Aneddoti simili ed altrettanto interessanti riguardano la scelta di ognuno dei membri del cast – ad esempio, Hammer era scettico nei confronti del suo ruolo di Principe Azzurro, che riteneva troppo sdolcinato –, che si è rivelato veramente ben assortito. Lo stesso Singh ammette di essere molto soddisfatto non solo degli attori scelti per i ruoli principali ma anche degli sforzi profusi dal cast di attori secondari, che sono stati di vitale importanza per popolare il mondo di fantasia da lui creato. La Roberts ha elogiato le scelte di Singh e, secondo lei, la qualità del cast è la prova del talento di Singh e della sua immaginazione:
“Ciascuno ha contribuito con un’incredibile interpretazione del proprio personaggio. Credo che ciò sia dovuto al fatto che ognuno di noi era impaziente di aiutare Tarsem e di far parte del luogo magico che ha inventato.”
Sullo sfondo di un mondo meticolosamente immaginato si dipana un’avventura allegra, che vede protagonista una Principessa che fino a quel momento aveva vissuto in disparte e che deve imparare ad adattarsi alla vita al di fuori delle mura del palazzo.
Come sempre, la maggiore preoccupazione di Singh era quella di mantenere l’autenticità durante lo svilupparsi della storia. Proprio per questo gli attori hanno partecipato per mesi ad allenamenti intensivi per essere in grado di partecipare alle estenuanti scene di azione, che includevano l’uso della spada, mirabolanti acrobazie, corse a cavallo a tutta velocità, e molto altro ancora. Per questo motivo è stato necessario l’intervento di un Fight coordinator, Jean Frenette, che ha insegnato agli attori le basi del combattimento, passo dopo passo.
Grazie a questo estenuante, attento e impegnativo lavoro, Goldmann è sempre stato pronto a scommettere sul film, convinto che verrà apprezzato da un pubblico di tutte le età e che riuscirà a conquistarsi un posto vicino ai più grandi adattamenti cinematografici delle fiabe classiche.
E voi, cari lettori, che ne pensate?