Visto al cinema.
La storia di Biancaneve reinventata in chiave 2.0, dove lo specchio magico è un sortilegio dalla doppia faccia, dove i nani sono dei freak esclusi dalla società che si danno al brigantaggio, dove il principe azzurro è un belloccio senza nerbo e dove Biancaneve si mette a capo della rivolta popolare contro la strega cattive…Credo di poter riassumere quello che penso di questo film dicendo che odio Tarsem. Si perché questo film ha gli stessi pregi e gli stessi difetti di tutti i precedenti del regista.
Pregi sono la messa in scena ed i costumi. Le ricostruzioni dei palazzi sempre con un gusto più orientale che si unisce perfettamente con l’estetica disneyana (addirittura il mostro finale è un drago cinese classico rivisto in chiave zoologica), mentre i costumi di Eiko Ishioka sempre rielaborazioni originali ed esagerate di idee classiche.
I difetti sono sempre gli stessi… la sceneggiatura. Credo siano un gruppo di scimmie a scrivere gli script per Tarsem, perché sono sempre con un ritmo altalenante, un obbiettivo mai chiaro, una susseguirsi di eventi che non hanno sempre un motivo ed una ripetizione poco originale delle stesse scene.Qualche punto in più ce l’avrebbe questo film; è ironico e qualche volta riesce pure a fare ridere, ma sfortunatamente meno di quanto dovrebbe; ci sono ben sette nani(!), che però vengono sfruttati male in maniera macchiettistica ed infantile; e c’è Sean Bean… credo avesse bisogno di soldi…
In definitiva è forse il suo film più godibile… ciò non significa che sia un buon film tout court.
PS: il finale in stile bollywood (splendidamente realizzato e incastrato nel film, tanto da poter essere paragonato solo al tip tap di Zatoichi) è un tocco di classe, ma non giustifica un intero film.
PPS: anche i nani che citano i magnifici sette non sono male...