I vincitori sono sempre stati nelle prime posizioni, grazie alle prove di Tora Berger e Synnoeve Solemdal tra le donne e Bjørndalen e Emil Hegle Svendsen tra gli uomini. In particolare per il terzo citato si tratta del 17esimo titolo mondiale di una carriera sempre più leggendaria. Svendsen, invece, dimostra con un'ottima prestazione che in questa rassegna iridata sarà uomo da battere.
Medaglia d'argento per la Slovenia guidata dagli uomini Klemen Bauer e Jakov Fak, entrambi autori di una gara da incorniciare. Il primo ha colpito per una precisione a lui di solito aliena, specialmente nelle sessioni di tiro in piedi, il secondo sia per dei poligoni mostruosamente veloci e al contempo perfetti come numero di bersagli colpiti. Il duetto femminile era formato da Andreja Mali e Teja Gregorin.
Terzo posto per la Germania, che dopo aver pregustato la vittoria è rimasta con l'amaro in bocca. Infatti prima che si sapesse della correzione al tempo norvegese, Peiffer entrava all'ultimo poligono con più di 30'' di vantaggio sui più diretti avversari. Con 4 errori è stato costretto a un giro di penalità che ha di fatto vanificato le frazioni superlative di Magdalena Neuner e Andreas Birnbacher, che avevano rimediato ad una prima frazione non eccezionale di Andrea Henkel.
L'Italia ha chiuso nona a poco meno di due minuti dalla vetta, rinfrancata da Lukas Hofer che ha offerto sprazzi di grande classe in ultima frazione. Tra le donne hanno gareggiato, senza brillare eccessivamente, Michela Ponza e Katja Haller, mentre il quartetto era completato da Markus Windisch.
Delusione di giornata la Francia, che dopo essere rimasta in testa per larghi tratti tra le donne(Brunet e Dorin-Habert), ha pagato la giornata negativa dei fratelli Fourcade che l'hanno fatta sprofondare in undicesima posizione. Allo stesso modo non ha convinto una Russia che non è mai stata in gioco per le posizioni di vertice sin dalla prima serie di tiro.
Il programma continuerà con le sprint che si terranno nella giornata di sabato.
Gianluca Santo