BIBBIA, CORDONE D’ARGENTO e… viaggi Astrali ?! O_O

Creato il 28 settembre 2011 da Mente Libera

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 Ciao bella gente,

indagando un po’ sul tema dei viaggi astrali sono incappato in questo passo della Bibbia:

prima che il CORDONE D’ARGENTO si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo; 9 prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a Dio che l’ha dato… «Vanità delle vanità», dice l’Ecclesiaste, «tutto è vanità». (Ecclesiastes 12:6-7)

Che ne dite…  ?!

Può starci il nesso ?!

Spiegazione da  Ampupage.it

Secondo i commentatori della Bibbia, il “Cordone d’Argento” sarebbe il midollo spinale, la “coppa d’oro” la membrana che ricopre il cervello, la “brocca” le vene del corpo, la “Fontana” il fegato, la “ruota” la testa, e la “cisterna” il cuore da cui il capo trae la forza della vita.
Secondo l’Ecclesiaste quindi, la liberazione del “cordone d’argento” è uno dei diversi modi in cui il corpo fisico e lo spirito si separano al momento della morte, forse
riferendosi alla vecchiaia. Chiaroveggenti e viaggiatori astrali, tuttavia, vedono la rottura del cordone d’argento come l’atto finale d’ogni tipo di morte.
Il Dr. Frederic W. H. Myers, lo studioso di Cambridge divenuto un ricercatore pionieristico della Parapsicologia, dopo la sua morte avvenuta nel 1901 comunicò grazie alla scrittura automatica con l’Irlandese Geraldine Cummins, considerata forse la Medium più famosa e credibile mai esistita. Myers che si riferiva al corpo spirituale, come “il doppio”, spiegò che esso è l’esatta controparte della forma fisica.
“I due corpi sono collegati da molti piccoli fili, che formano due cordoni d’argento “, spiegò Myers.
” Uno di questi entra in contatto con il plesso solare, l’altro con il cervello. Tutti possono allungarsi o estendersi durante il sonno o il dormiveglia, perché hanno una notevole elasticità. Quando un uomo muore lentamente, questi fili ed i due cavi vengono recisi a poco a poco e la morte avviene solo quando questi ultimi, quelli cioè che comunicano col cervello e col plesso solare, sono recisi. “
Myers ha continuato a spiegare che la vita rimane a volte in determinate cellule del corpo dopo che l’anima è partita. “Il doppio aderisce ancora alla conchiglia corporea tramite alcuni dei fili che non sono ancora stati interrotti, ma l’anima non soffre in senso fisico, pur se viene così ad essere ritardata nel suo viaggio. Tutt’al più ha una maggiore consapevolezza di quanto accade nelle immediate vicinanze del suo corpo fisico, potendo percepire i suoi amici e parenti ovunque giaccia quel suo abito ormai logoro. Di regola, tuttavia, lo spirito raggiunge la completa libertà dai vincoli terreni nel giro di qualche ora, dopo la morte. L’anima si alza lentamente dal suo doppio e per un breve periodo si libra al di sopra della conchiglia fisica. La sua ‘essenza pallida’ o una ‘nuvola bianca’, può
essere a questo punto vista da alcuni incarnati.”

Estelle Roberts, uno dei medium più famosi d’Inghilterra, ha ricordato quando si trovava al capezzale di suo marito, Hugh, quando è spirato.
“Guardai di nuovo il mio caro marito, ricordando la felicità che
avevamo goduto insieme e, mentre me ne stavo lì, ho visto il suo spirito lasciare il corpo. E’ emerso dalla parte posteriore della testa e gradualmente si è modellata una replica esatta del sua corpo terreno.
E’ rimasto sospeso a circa 30 cm. sopra il corpo, che giaceva nella stessa posizione, collegato ad esso da un cordone che si dipartiva dalla testa.
Poi il cavo si è rotto e la forma spirituale è fluttuata via, passando attraverso il muro. “
La Roberts ha anche riferito di aver udito occasionalmente degli strani rumori terrificanti, come se qualcuno stesse stracciando una stoffa, o simili allo schiocco d’una frusta. Questo rumore, a quanto pare, sarebbe causato dal corpo spirituale che si stacca da quello fisico. Nel libro del 1929 ‘Una vita Curiosa’, George Wehner, un medium e chiaroveggente di Detroit, racconta delle sue esperienze medianiche e di molti altri eventi paranormali, tra cui la morte di sua madre. “Una nebbia blu-bianca si formò, poi assunse la forma di mia madre, ma raggiante di gioia. Ed ecco che una fiamma bianco-azzurra, come un diamante, si stava lentamente sollevando dal suo corpo steso sul letto.
Questa forma si sollevò fino ad un angolo del soffitto, i piedi al di sopra della testa, che era rimasta attaccato alla testa fisica. La forma ora sembrava cercare di liberarsi e, dopo diversi sforzi, la testa si era separata dal corpo e la forma si raddrizzò per librarsi in aria esattamente come fa un tronco dopo che è caduto in acque profonde. Per un secondo, ho visto molte braccia e mani materializzarsi nell’ aria e tendersi verso il basso per accogliere la sua anima. Poi, come un’ombra, lo spirito-forma della mia amata madre è scivolata rapidamente verso l’alto attraverso un angolo del soffitto. “

Nel suo libro del 1916, ‘Raymond o la Vita e la Morte’, Sir Oliver Lodge, lo stimato Fisico pionieristico inglese, in una seduta spiritica con Gladys Osborne Leonard, aveva discusso con Raymond, il figlio che gli era stato ucciso sul campo di battaglia in Francia. Raymond gli disse che il corpo non si decompone fino a quando lo spirito non l’ha lasciato. Aggiunse che aveva assistito ad un episodio, diversi giorni prima, che gli permetteva di affermarlo con sicurezza. Un uomo sarebbe stato cremato due giorni dopo che il medico ne aveva dichiarato la morte, ma: “…quando i suoi cari che vivono da questo Lato lo hanno saputo, hanno portato un medico spirituale accanto al suo corpo. Il medico capì che lo spirito non era ancora uscito fuori dal corpo, così lo ha aiutato a staccarsene. Ma c’era ancora una corda intatta e doveva essere recisa piuttosto rapidamente. Fu come una piccola scossa per quello spirito, come se gli avessero amputato un arto, ma doveva esser fatto. ” Raymond suggerì un periodo di sette giorni di attesa prima della cremazione. “La gente è così imprudente”, ha detto a suo padre.
“Credo che tutti pensano sia giusto farli sparire subito, dato che sono morti “.

Ci sono state altre segnalazioni di difficoltà a ‘dare via l’anima.’
In Zeitschrift fuer Parapsychologie, un chiaroveggente che ha preferito rimanere anonimo scrisse di quando, seduto al capezzale della moglie morente, vide un “corpo odico [*]” prendere forma sul suo corpo fisico.
Era collegato al corpo fisico, da un “cordone di od”. Le braccia e le
gambe di questo corpo ‘odico’ si agitavano, come se lottassero per liberarsi e fuggire. Finalmente, dopo circa cinque ore, il momento fatale giunse. “C’è stato un intenso boccheggiare. Il corpo si contorceva avanti e indietro, e mia moglie cessò di respirare. In apparenza era morta, ma pochi istanti dopo ha iniziato a
respirare di nuovo. Dopo averlo fatto per due volte, tutto è diventato silenzioso.
All’istante del suo ultimo respiro, ha rotto il cavo di collegamento e il corpo odico é scomparso. “

[*] La forza Odica (anche detta Od [od], Odyle)è il nomo dato ad una ipotetica energia vitale o Forza Vitale, Dal Barone Karl von Reichenbach, eclettico scienziato tedesco noto per la Scoperta di molte sostanze Chimiche e di Nuovi Processi Industriali.

Bill Wootton, comunicando grazie alla voce medianica di Lillian Bailey con una vittima della Prima Guerra Mondiale, ha descritto il cordone della vita in questo modo:
“E’ uno spesso cordone d’argento. S’illumina e brilla. Da esso siamo in grado di capire la salute delle persone. Quando si vede il loro cordone diventare molto sottile fino a che non diviene quasi impercettibile, sappiamo che il corpo fisico non sarà tenuto molto a lungo legato a quella corda spirituale “. Wootton ha detto che il cavo emerge dalla ghiandola pineale posta alla base del cranio e si estende fino al plesso solare. “E ‘la forza vitale che appartiene allo spirito, il tuo IO che si diffonde attraverso le ghiandole e lavora sul corpo. Quando giunge la morte, il cordone viene tagliato, come una corda pronta a rompersi nel suo punto più debole.”

Wellesley Tudor Pole, un altro medium britannico, ha riferito sulle sue esperienze avute mentre assisteva un amico morente, che egli chiama con lo pseudonimo di “Major P.” La morte sembrava vicina quando P. scivolò nell’incoscienza e Pole notò una forma vaga, un’ombra sospesa in orizzontale a circa mezzo metro al di sopra del letto. Erano le 15 circa.
“Questo spettro era collegato al corpo fisico steso sul letto da due corde elastiche trasparenti.
Una di esse sembrava collegata al plesso solare e l’altra al cervello. Mentre la guardavo, questa
forma s’ingrossava sempre più distintamente, fino a quando vidi che si trattava di un’esatta controparte, per quanto concerne la forma, del corpo sul letto.
Riuscivo a vedere qualcosa che sembrava un flusso di corrente spiraliforme che passava attraverso queste due corde, e come il corpo fisico giacesse ormai senza più vita, mentre la forma sospesa sopra di esso diventava sempre più vitale.”
Alle ore 15:40, Pole nota che il “doppio” era diventato più distinto e che poteva vedere le correnti passare attraverso le corde, guadagnando d’intensità. “La forza vitale è in costante riflusso dal corpo, ed è apparentemente trasferita alla forma eterica soprastante. ” Alle 15:55 Pole osservò due figure abbassarsi sopra il letto e recidere le corde in punti vicini al corpo fisico. “Notai che la forma del doppio saliva di circa mezzo metro dalla sua posizione originale, ma rimanendo orizzontale. In quello stesso momento il cuore del Maggiore P. smise di battere. “

Rapporti simili provengono anche da coloro che hanno avuto una NDE e, ben prima che il Dr. Raymond Moody pubblicasse le sue scoperte, il Dr. A. S. Wiltse, un Medico del Kansas, aveva riferito un’ esperienza personale che era stata senza dubbio una NDE, avvenuta a seguito di un accesso di febbre tifoide. Egli fu poi informato dal suo medico curante, il dottor S. H. Raynes, che era rimasto senza battito cardiaco percepibile per circa quattro ore.
“Il Dr. Raynes mi informò che, portando i suoi occhi vicino al mio viso, aveva potuto rilevare occasionali e brevi respiri, molto leggeri, sì da essere appena percettibili, e che fu sul punto, più volte di dire, ‘è morto,’ salvo recedere quando mi vedeva nuovamente boccheggiare.” Durante il tempo in cui sembrava morto, Wiltse curiosamente osservò quel che gli stava succedendo.
“Con tutto l’interesse di un medico, ho visto le meraviglie dell’anatomia del MIO corpo, intimamente intrecciato, tessuto per tessuto, con l’anima vivente di quel cadavere. Ho imparato che l’epidermide era il confine estremo di tutti i tessuti, per così dire, dell’anima. Ho capito la mia condizione con calma e vi ho riflettuto sopro. Io ero morto, per come gli uomini intendono il termine, ma ero più vivo che mai. Stavo per uscire del corpo ed ho osservato l’interessante processo di separazione dell’ anima.
Da qualche forza, a quanto pare non mia, l’Ego è stato cullato avanti, indietro e lateralmente, come in una culla, e grazie a questo processo, la connessione con i tessuti del corpo veniva interrotta.
Dopo un pò di tempo il movimento laterale cessò, e lungo le piante dei piedi, iniziando dall’alluce e passando rapidamente dai talloni, sentivo quel che sembrava lo schiocco di innumerevoli cavi di piccole dimensioni. Quando tutto ciò finì, ho iniziato lentamente a ritirarmi dai piedi verso la testa, come quando si accorcia un cavo di gomma. Mi ricordo di aver raggiunto i fianchi dicendo a me stesso:
‘Ora, non c’è più vita sotto i fianchi.’ “
Il Dr. Wiltse non riuscì a ricordare il passaggio attraverso l’addome o il torace, ma solo che “tutto se stesso” si era raccolto nella testa, assumendo un aspetto simile ad una medusa per colore e forma e ricorda di aver pensato che si sarebbe presto liberato.
“Come sono emerso dalla testa, ho galleggiato in su e giù e lateralmente, come una bolla di sapone ancora attaccata alla bocca d’un tubo, fino a quando, finalmente, mi sono staccato dal corpo e sono caduto con leggerezza sul pavimento, dove lentamente mi alzai e ripresi la statura di un uomo normale.
Mi sembrava di essere trasparente, con una tinta bluastra e completamente nudo. Con un senso doloroso di imbarazzo, sono fuggito verso la porta parzialmente aperta per sfuggire agli occhi di due signore che mi stavano assistendo, così come ad altri che conoscevo, ma dopo aver raggiunto
la porta mi sono trovato completamente vestito. Soddisfatto, mi voltai verso quelle persone. “
Wiltse ricorda di essere rimasto sorpreso per quanto il suo corpo fosse pallido, ma sembrava congratularsi con se stesso per come lo aveva composto, con le mani perfettamente giunte al petto.
Si meravigliava di come si sentisse bene, sebbene fino a pochi minuti prima fosse stato in difficoltà estrema. Guardando indietro attraverso la porta aperta, da dove poteva guardare il suo corpo fisico, scoprì un cavo di piccole dimensioni, come una ragnatela, che dalle spalle del corpo spirituale si diramava fino alla base del collo, sul davanti.
Dato che Wiltse é tornato in vita, a quanto pare il cavo non era stato reciso.

Molto più recentemente, il Dr. Peter Fenwick e sua moglie, Elizabeth Fenwick, citano le parole d’una ‘ritornata’ che descrisse di essersi sentita “..come un aquilone legato ad una corda infinitamente lunga”.
Questo “cavo” sembrava essere attaccato alla schiena, perchè lo sentiva tirala indietro nel corpo.
Un altro ritornata ha detto ai Fenwicks che, sebbene non potesse vedere il suo corpo, poteva sentirlo attaccato ad una corda grigio chiaro.
Al Dr. Sam Parnia, un altro ricercatore NDE, é stato detto da una paziente che,durante la NDE, si era vista in piedi accanto a se stessa mentre guardava una corda che la teneva collegata al suo corpo fisico, e pensava a quanto sottile ed esile fosse.
In effetti, il cordone d’argento sembra essere la controparte eterica del cordone ombelicale.
Come esso deve essere reciso quando veniamo nel mondo materiale,così anche quello d’argento deve essere interrotto quando torniamo nell’Aldilà.



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