Biberon: trucchetti e riflessioni

Da Mammolina
Questo post è dedicato a te Biberon che da nemico sei diventato veicolo di nutrimento e di amore tra me e la mia piccina, molto presto, purtroppo.
Vorrei condividere qualche riflessione e piccoli trucchetti per rendere più simile la pratica dell'allattamento artificiale a quella dell'allattamento al seno.
Penso infatti che la differenza tra le due modalità non sia da considerare solo sul versante nutrizionale, ma che interessi tutti gli aspetti che rendono così intimo e speciale il momento dell'allattamento al seno e che vanno OLTRE il latte. Se ci pensiamo l'allattamento al seno è caratterizzato infatti da peculiarità che vengono un po' a perdersi nell'allattamento con latte in formula; mi vengono in mente: il contatto, la naturalezza e l'esclusività.
La mamma che allatta è infatti inevitabilmente in stretto contatto, pelle a pelle, con il suo piccolo. Questo è un aspetto che crea una situazione di intimità e reciprocità che un po' manca se tra la mamme e il piccolo si intromette il bibe. Si può però recuperare questo aspetto cercando il contatto con il proprio piccolo in altri modi, massaggiandolo o "portandolo". Io che ho sposato la pratica del portare quando Birbi aveva 8 mesi (solo in quel momento l'ho conosciuta) ho trovato nel passeggiare con la mia piccola indosso una compensazione che sicuramente mi ha riempito il cuore.Un altro aspetto importante che caratterizza l'allattamento al seno è la naturalezza della pratica. Ha fame? Tetta ed ecco fatto. La gestione del biberon implica un processo più laborioso nella gestione: sterilizzare, lavare, preparare, scaldare. Una sequenza che rende ancora più "artificioso" il momento della poppata, che tende a programmarla e a renderla meno spontanea. La paranoia dei "germi" è un altro rischio in agguato. La fissa per l'ipersterilizzazione sopratutto nei primi mesi, può rischiare inaridire un momento speciale come quello della poppata, trasformandolo in casi estremi in "somministrazione". Esser consapevoli di questo tema è già molto e aiuta a tenerlo sotto controllo evitando il rischio "medicalizzazione".
Un ultima nota, croce e delizia della poppa alla tetta: l' esclusività. La poppa ce l'ha solo la mamma e esclusivamente la mamma...per alcune un privilegio, per altre una gabbia. Il biberon lo può dare chiuque. Questo può favorire una maggior dell'autonomia della neo-mamma, ma anche riempirla di tristezza sentendosi " spodestata" nel ruolo di nutrice da chi allatta il cucciolo al posto suo.Mamme in questo caso, vi consiglio di fare quello che davvero vi sentite nel cuore. L'importante è "STARE SERENE" come dice sempre la pediatra di Birby.Sono ancora convinta che l'amore quando è in concentrazione così forte come quello tra una mamma e il suo piccolo sicuramente si trasmette anche attraverso una tettarella di plastica. Chissà forse un pensiero di consolazione...chissà.

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