Bici rubate: un mercato sommerso

Creato il 21 settembre 2011 da Lapulceonline

Praticamente un’istituzione del ciclismo alessandrino, il primo vero e proprio negozio di biciclette ad Alessandria, situato in via Mazzoni 23 sin dal lontano 1965. Si tratta di “Velo Motor”, l’esercizio leggendario di cui da decenni sono proprietari Giuseppe e Vilma Dottino, rispettivamente di 83 e 77 anni. Una vita, la loro, dedicata sin da giovani ai segreti e ai prodigi delle due ruote, ovvero sin da quando i genitori del signor Giuseppe fondarono la loro attività nel 1934, all’epoca in via Mazzini. Per i coniugi Dottino, “storici” chirurghi della bicicletta, non c’è “graziella” o mountain bike che nasconda misteri. A differenza però di alcuni “strani” avventori: “Quasi ogni giorno, si presenta in negozio qualcuno che vuole rivendere la ‘propria’ bicicletta usata”, spiega il signor Giuseppe.
“In realtà non si sa da dove vengano questi cosiddetti pezzi di seconda mano, molto probabilmente sono stati rubati in qualche città vicina e sperano di tirar su qualche euro cercando di rivendere a negozi come questo”. “Ma noi non accettiamo mai l’usato”, specifica la signora Vilma. “Sappiamo che ci sono negozi che lo fanno, ma noi acquistiamo usato solo ed esclusivamente dai clienti fidati, che conosciamo da anni”. “C’è un mercato enorme di bici rubate”, le fa eco il marito. “Non si sa da dove arrivi né dove vada a finire l’usato, ma una cosa è certa: la bici rubata è facilmente riconoscibile in quanto viene spesso modificata, dipinta alla bene meglio, cammuffata in modo sommario ed evidente. Basta avere l’occhio per riconoscerle”.

E come lo vedono il mondo delle due ruote i più longevi venditori e riparatori di biciclette della città? “Male”, aff ermano entrambi. “Questo è un mestiere che non interessa più ai giovani, a partire dai nostri fi gli, che sono felici ma che hanno preso strade completamente diverse. Oggi vogliono tutti la macchina, il SUV, vogliono spostarsi velocemente. Che poi tanto velocemente non è mai: il traffico è congestionato e spesso si impiega un sacco di tempo ad arrivare a destinazione. Peccato, perché Alessandria, non essendo una città grande, darebbe la possibilità a tutti di arrivare ovunque in bicicletta”.


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