Bidogno.... segreta.

Creato il 06 gennaio 2015 da Il Viaggiatore Ignorante
“La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni arte e di ogni vera scienza.”

Albert Einstein

È un piccolo borgo della Capriasca, abitato da alcune centinaia d’anime.Di primo acchito si potrebbe cader nell’errore di non porvi attenzione.Sarebbe una mancanza notevole in quanto equivarrebbe a non utilizzare né il buon senso né l’intelletto!
Mancheremmo, direbbero gli antichi, di “curiositas”, ovvero di quella sana voglia di apprendere, di conoscere, che da sempre contraddistingue l’uomo e gli innamorati della vita e dell’arte. Si peccherebbe di presunzione…La presunzione ottenebra l’intelletto e quindi la facoltà di poter apprendere. Se la presunzione poi ci negasse l’apprezzare bellezze artistiche di raro pregio, allora cadremmo nel peggiore dei peccati mortali mai riconosciuto come tale: l’ignoranza.Non si avrebbe la possibilità di appagare la vista con opere veramente pregevoli nonché uniche. Questo luogo prediletto della Capriasca, dono all’umanità, risente moltissimo dell’influenza artistica lombarda. Di Bidogno si hanno notizie a partire dal medioevo, precisamente dal 1358 d.c.,anche se il borgo era certamente noto già in passato. Bidogno sarebbe il paese che diede i natali al noto scultore Biduino, uno dei massimi esponenti del romanico-pisano, attivo nel XII° secolo in Toscana. Purtroppo tale affermazione non può essere suffragata in quanto sarebbe priva di fondamento.A parte il panorama mozzafiato che potrete apprezzare nelle belle giornate,suggeriamo la visita della Via Crucis,dell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie o della Divina Maestà, nonché della Chiesa di San Barnaba.
Entusiasmante è la bella Via Crucis che porta all’Oratorio di Santa Maria delle Grazie. Si rimane stupiti. Non si hanno parole! Una mulattiera tutta in salita ai cui lati son poste quattordici cappellette erette nel lontano 1756 d.c., testimoni attenti del tempo e degli eventi. Ammoniscono e indicano la strada che porta alla Perfezione. È l’imitazione del monte Calvario. È il viatico verso l’Infinito. È il monito, il “mementote” per tutti coloro che anelino condurre i propri passi lungo la retta via che conduce all’Eternità. Forse è semplicemente superba interpretazione della vita di tutti i giorni! È sublime dipinto di una rappresentazione di vita di tanti “poveri cristi” che, come Cristo, fatto uomo e crocifisso, sopportano quotidiane umiliazioni.Le forti e solide cappellette, finemente dipinte e restaurate, ci accompagnano, conducendoci quasi per mano, passo dopo passo, con i loro preziosi affreschi, sino all’Oratorio di Santa Maria delle Grazie o della Divina Maestà, risalente al 1644 d.c. caratterizzato dal bel sagrato con protiro dalla volta a crociera. L’ingresso è impreziosito da un bel portale con architrave in sasso sormontata da un affresco mirabile raffigurante la Madonna.Un belvedere panoramico sul lago Ceresio e sulle montagne circostanti vi emozioneranno. Dinanzi all’ Oratorio i “Denti della Vecchia” si ergono imperiosi come fossero vedette instancabili e attente.La parrocchia di Bidogno, dedicata a San Barnaba, merita un’attenta visita. Consacrata nel 1487 d.c. e completata nel 1735 d.c., stile romanico-barocco, presenta una navata centrale caratterizzata da un susseguirsi di cappelle laterali. Il soffitto, agile e snello, è formato da più volte a crociera che trovano il proprio fine nella bella volta sovrastante l’altare, magistralmente lavorata sin nel minimo particolare, come tutti gli stucchi e gli affreschi che adornano questo tempio di culto,quali la Madonna con i Santi Carlo e Ambrogio, …segreta bellezza al mondo,…come Bidogno! 
Fabio Viganò


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