Per fortuna era capitato nelle mani giuste. Il primo marzo 2010 si é sottoposto ad un intervento molto complesso per estirpare il tumore. E tutto è andato per il meglio. Dopo una breve vacanza in Congo con la sua famiglia il ragazzo si é potuto nuovamente dedicare al basket, anche se per motivi burocratici non ha potuto giocare campionati con la propria squadra. Gli allenatori che lo seguono hanno detto che é molto presto per valutare il ragazzo che ancora ignora parecchie regole del gioco, peró ha un buon tiro naturale, anche se pecca di coordinazione e di spostamenti laterali. La dirigenza si é data tre anni per farlo crescere e capire se potrá realmente giocare a basket da professionista; una possibilitá che il ragazzo vuole sfruttare al meglio per dare un futuro migliore alla sua famiglia.