bieta di campo e ricotta di bufala, un coro di sapori per Marika

Da Sallychef

Che ci vediamo stasera? Lo domando al Tuttopensare quando voglio vedere un film.

Di andare al cinema non se ne parla proprio ed io ne sono la causa, la mia claustrofobia ha costretto anche Lui, vero appassionato di cinema, a rinunciare al grandissimo schermo e adeguarsi a uno un po’ meno grande tra le pareti della nostra casetta, cosa si fa per amore!
Grazie a questa sua passione la mia richiesta non è mai disattesa, e giusto l’altra sera ha scelto di vedere il film  les choristes  (i ragazzi del coro nella versione italiana).

Adoro la cinematografia francese. Silenzi che non suonano mai vuoti, personaggi che sembrano a disagio e storie delicate di fragilità e d’incontri.

La storia, che si svolge nell’istituto di rieducazione di Fond de l’Etang, la racconta un sorvegliante, Clément Mathieu, compositore fallito rassegnatosi a fare il sorvegliante nei correzionali. Il severo direttore Rachin il cui motto è “azione, reazione” impone una rigida disciplina che, sostenuto dall’indifferenza degli altri sorveglianti, prevede una reazione di punizione corporale all’azione indisciplinata dei ragazzi.

Clément invece oppone l’insegnamento della musica e il coinvolgimento dei ragazzi a questo sistema carcerario, sarà l’introverso Mohrange a dare voce al coro.

E qui mi fermo per lasciarvi il piacere di godervi ogni singolo fotogramma di questa vicenda e il brano che per me ha quel sapore francese.

…….

Bonheurs enfantins    Le gioie infantili,
Trop vite oubliés effacés  Troppo presto dimenticate, cancellate
Une lumière dorée brille sans fin    Una luce dorata brilla senza fine
Tout au bout du chemin     Alla fine del cammino

Sens au coeur de la nuit  Senti nel cuore della notte
L’onde d’espoir            L’onda della speranza,
Ardeur de la vie   Ardore della vita,
Sentier de gloire   Sentiero di gloria

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”Vois Sur Ton Chemin”.

Questo serve per emozionare, tante voci che si fondono nel coro, un po’ come la ricetta di oggi che contiene ingredienti ognuno con il proprio carattere: dolce, salato, piccante e le diverse consistenze che vanno dal croccante al cremoso.

Dedicata a Marika, una foodblogger  che si dedica alla “ricerca di ricette nei fondi dei cassetti, di quaderni, magari senza alcune pagine e un po’ “vissuti”, ma con un profumo di vecchi focolari, di pranzi messi insieme con la cena cercando di utilizzare quello che avevano senza sprecare nulla.”

vulcano di bieta selvatica con ricotta di bufala
e pomodoro ciliegino

occorrente per sei vulcani:
200 gr di bietina di campo pulita
120 gr di ricotta di bufala campana DOP
pane grattato
olio extravergine di oliva
1 spicchio d’aglio
pepe nero al mulinello
un pizzico di noce moscata grattata
1 uovo fresco
pomodori ciliegino (del piennolo quando è stagione)
fiocchi di sale chipotle Falksalt
prepara il forno a 180°

  • in padella con coperchio, metto a cuocere la bieta con un filo d’olio e l’aglio intero, dopo cinque minuti aggiungo due pizzichi di fiocchi di sale chipotle  e mescolo, spengo la fiamma e lascio intiepidire
  • in una ciotola batto l’uovo con sale e pepe,  aggiungo la bieta tagliata grossolanamente, mescolo e lascio riposare dieci minuti poi la noce moscata
  • con l’olio ungo  gli stampi monodose e spolverizzo con il pangrattato (io preferisco tostarlo in padella prima di utilizzarlo) alla base sistemo un pomodoro, premendo leggermente e rivesto le pareti con l’impasto di bieta, riempio con la ricotta, aggiungo un pizzico di fiocchi di sale e copro con il restante impasto, spolverizzo ancora con il pane grattato
  • inforno per venti minuti, scaduto il tempo spengo il forno e socchiudo lo sportello, aspetto ancora dieci minuti prima di sformare e servire a tavola.