Big bass bis

Da Pietroinvernizzi

È ancora buio e monto la canna sotto un lampione. Sto per finire quando sento un rombo squarciare il silenzio milanese. Franco arriva fendendo la notte in sella al Transalp. Ultimi preparativi nell’aria immobile e iniziamo a lanciare che deve ancora albeggiare.
Visti gli ottimi risultati raggiunti ieri da Franco pescando a galla, inizio con un bel popper colorazione pagliaccio. Voglio vedere un gorgo in stile Sampei risucchiare il mio artificiale prima che una sagoma enorme si stagli nel cielo oscurandolo ancora di più.

Mentre recupero a strappi  mentalmente sceneggio tutto il film: slow motion, flash back con effetto glow, close up sugli occhi cattivi da predatore e battute taglienti. Roba da premio Oscar. Ma com’è come non è, non succede niente e l’opera rimane incompiuta.

A galla c’è pochissima attività, molta meno dei giorni scorsi e dopo poco mi rendo conto che continuare col popper non mi convince per nulla. Gomma! Monto una nose jig head da 2,2 gr e via. Faccio qualche lancio in una cover e rimedio un bassettino abbastanza minuscolo. Mentre Franco fa il giro del lago per pescare una zona promettente, io continuo nel mio e non sento nemmeno una tocca. Strano, eppure faccio ballare quei siliconici che neanche un’étoile della Scala… Mah…

Ennesimo lancio e stessa solfa, nessuna vibrazione positiva. Poi l’esca arriva a un metro da riva, sento chiaramente la mangiata, ferro e c’è. E non sembra brutto. Mi avvicino all’acqua mentre lui sale in superficie e sotto il pelo vedo una pancia bella grossa. Il bass inizia a tirare deciso e io, pensando all’amino che ha in bocca, mastico una preghiera laica, per quale diavolo di motivo non ho messo un offset bello robusto?!? Apro la frizione per scongiurare il peggio e lo avvicino un paio di volte ma ha gioco facile a riprendersi lenza. La terza volta che lo porto a riva riesco finalmente ad afferargli la mandibola e lo spiaggio. Indietreggio per spostarmi dall’acqua e lo guardo bene, è davvero maestoso. L’amo della testa piombata è un po’ aperto ma grazie alla frizione aperta ha fatto il suo sporco lavoro, fiù. Faccio un fischio a Franco per chiedergli una mano nelle operazioni fotografiche e mentre si avvicina misuro i 54 cm di bassone. Qualche foto, un attimo di riossigenazione e scatta di nuovo verso il fondale.

Stiamo pescando da poco più di un quarto d’ora. Ci dividiamo ancora e collezioniamo un buon numero di bassini, bassetti, bassettini, minibass, microbass e bass-portachiavi compresi tra i 15 e i 25 cm. Ci ribecchiamo un’oretta, e una nuova aggressione dei cigni dopo, e decidiamo di smettere. Inutile e crudele seviziare i black bass minorenni, meglio andare a fare colazione e poi via di slancio in ufficio.