Da Hiro, Nerd alle prime armi, a Hero, supereroe che salva il mondo.
Titolo: Big Hero 6
Regia: Don Hall, Chris Williams
Protagonisti: Adolescenti, Supereroi
Materia: Fantascienza, Animazione
Energia: Avventure
Spazio: Terra
Tempo: Futuro
Hiro Hamada è un genio precoce e vive solo con il fratello e la zia passando il tempo con i combattimenti di robot.
Grazie al fratello universitario converge le sue energie nella ricerca e viene accettato ai corsi universitari grazie ad un innovativo progetto i microbot, che realizzano qualsiasi cosa si ha in mente, praticamente dei lego ad attivazione mentale
Quando il fratello muore nel tentativo di salvare il professore durante un’incendio dove vengono distrutti i suoi microbot, Hiro si chiude in se stesso e abbandona tutto.
A ridestarlo ci pensa il progetto a cui lavorava il fratello, Baymax, un robot operatore sanitario.
Hiro capisce che qualcuno ha rubato i suoi microbot e ha ucciso suo fratello, così modificato Baymax con un’armatura e un pò di software da combattimento parte alla caccia del supercattivo che ha ucciso il fratello e controlla i suoi microbot.
Ad aiutarlo gli amici scienziati-nerd del fratello equipaggiati con altre amenità fantatecnologiche.
Ormai fluidità inquadrature e dettagli equiparano i film d’animazione al cinema classico e che questo film ne è all’avanguardia si deduce anche dall’Oscar a miglior film d’animazione del 2015.
La trama ben impostata inizialmente scade con l’entrata in gioco del cattivo di turno, diventando un film di supereroi bambini, spostando il target verso la giovane età.
Ne parlavano tutti molto bene e per questo, forse, mi aspettavo chissa che, rimanendo deluso.
In fondo a tutte le considerazioni si fà guardare.
Voto Finale: Accettabile
Frase del film: Se potete pensarlo i microbot possono farlo, l’unico limite è l’immaginazione.