Bilanci un po' emo - 2015

Da Mariparacchini
Di solito faccio anche io i gigapost di fine anno. Non le classifiche che vedete altrove, perché trovo ce ne siano già troppe e scritte da persone con capacità critica e analitica notevolmente superiori rispetto a quelle della salsiccia cinefila che sono io.In questi giorni sono molto felice, quindi voglio condividerlo con voi, che avete sempre condiviso con me le vostre passioni. (Ma non ho intenzione di parlare solo di film usciti quest anno, quanto piuttosto di quelli che ho visto io, durante quest anno)
Ho trovato lavoro, a settembre. Banalmente, faccio la barista. Quello che è straordinario è che amo questo lavoro, amo l'ambiente in cui sono inserita (si tratta di una cooperativa sociale, che ha aperto queste realtà di bar, gelateria, pasticceria e rivenditori equosolidali, è un luogo con dei VALORI), amo le basiche mansioni che svolgo, amo essere chiamata per nome dai clienti e sentirmi dire che vogliono 'il solito', mi sento a casa e non credevo fosse possibile. In questo momento idilliaco, la notizia: assunta a tempo indeterminato.
Se siete qui da un po' l'avete letto in diversi post, è stato un percorso travagliato quello che mi ha condotta qui. E ora che ci sono, qui, piango la notte dalla gioia e dal sollievo.Le cose non sono ancora perfette (lo sono mai?) ma sto facendo passi avanti.
Da questa frase spunta la mia riflessione: sto come sta il cinema horror. È stata difficile, e un po' lo è ancora, eppure stiamo migliorando.
A volte le belle notizie sono temporanee (sembrava che Saw potesse portare qualcosa di buono, il primo capitolo era intrigante, poi ci ha fatto cadere le braccia), a volte spuntano novità che ti fanno venir voglia di ballare sotto la pioggia (Honeymoon) e  volte ancora accade quello che sembrava impossibile (Babadook al cinema).
A volte casa mia (l'Italia, è una metafora dai, comprendete le mie ricercate figure retoriche) mi ha fatto imbufalire, come tutte le volte in cui ha osannato il passato senza cercare di andare avanti.
Io il passato lo amo, quasi lo divinizzo, ma non di solo Fulci si può campare, sebbene sarebbe (????) un gran bel campare. Serve qualcosa di nuovo, qualcosa che ci faccia guardare al domani con speranza ed entusiasmo. È per questo che non mi sento di demolire progetti come Evil Things, sebbene fallimentari. Ci abbiamo provato, è andata male. Riproviamoci. Ci abbiamo riporvato con quel gran bel progetto di Dylan Dog - Vittima degli eventi, ed è andata bene, ma potevamo migliorare ancora.
E infatti è arrivato Psychomentary, che mi ha fatto quasi venire voglia di abbracciare il pc. La presenza di Zuccon nel cuore degli appassionati poi è viva e vegeta, sono cretina io che ancora non ho recuperato.
Sono un po' orgogliosa di me per essermi spinta un po' più in là del mio confine, sia nella vita privata che cinematograficamente. Quello di Salò rimarrà uno dei post più controversi del blog, ma sono felice di essermi fatta coraggio. Non solo quella volta, però, perché il 2015 per me è stato anche l'anno di The last house on the left per il quale secondo me merito una pacca sulla spalla. E quest anno abbiamo salutato Wes, che si merita innumerevoli pacche sulle spalle. Ho affrontato le mie paure più grandi guardandomi Il signore del male, e non è che lo rimpianga, eh, ma è stata la prova che mi ha dimostrato che per i demoniaci ancora non sono pronta, nessuna intenzione di rivedere quel tale di Friedkin risulta al momento pervenuta.
Sempre del 2015 è stata la visione di Sauna, film lontaniiiiiiiissimo dai miei canoni ma che si è rivelato ben più intrigante del previsto. Sono stata in Spagna con quella gioia di Musaranas, sono stata nel passato e ho recuperato Scream, mi sono goduta un film ambientato in Iran (A girl walks home alone at night) e grazie a Only lovers left alive sono caduta anche io nella trappola per donne che risponde al nome di Tom Hiddleston.
Questo 2015, insomma, lo concludo con il sorriso. L'ho perso ogni tanto per la strada, ma ritrovarlo è sempre il piacere più grande. Arrivo spesso a questo punto dell'anno con l'entusiasmo e la curiosità per le cose che verranno.
Completamente fuori dalle mie consuetudini, attendo non uno ma ben TRE film con gente in calzamaglia. Suicide squad uber alles, e checché ne dicano i veri conoscitori della materia, a me questo Joker piace. Mi piace qualsiasi strato Jared Leto vada a mettere sul suo bel faccino. E poi, le avete viste le prime immagini di Doctor Strange? Non me ne frega assolutamente niente del personaggio che non conoscevo prima di due minuti e mezzo fa, ma Cumberbatch è un figo da confusione ormonale, si necessita visione in sala a dimensioni gigantesche. E infine, e qui sconvolgerò il povero cuore sensibile del mio moroso sostenendo pubblicamente che non vedo l'ora di vedere Deadpool. Il suo supereroe del cuore, me ne parla con toni entusiastici più o meno da quando siamo insieme e credo che le nostre ironie potrebbero trovarsi bene insieme. Dato come è finita con Star Wars, posso fidarmi di Riccardo, anche stavolta.
L'anno prossimo poi arriva The Witch, per il quale mi rendo conto di essere stata un po' insistente su Twitter, ma io ho sopportato di vedere spade laser in mano ai coniglietti Duracell senza fiatare, merito lo stesso trattamento. L'avete visto il trailer? Gongolo come una 15enne media davanti a 50 sfumature di nero, a proposito del quale propongo un incontro tra blogger per andarlo a vedere insieme,a rompere i coglioni in sala come fanno gli altri quando noi vogliamo vedere in religioso silenzio cose interessanti.
E a proposito di nuove uscite, cosa mi sapete dire di quel Lights Out? C'entra quel corto spettacolarmente grottesco di cui si parlava in rete e che a me era tanto piaciuto? Perché guardate che a far crescere un'altra scimmia è un attimo, eh.
Ad aggiungersi a tutte quelle che questo postdi Lucia ha creato proprio oggi.
Se è vero che ogni sorriso, però, è accompagnato da una sensazione dolcemara, come imparato da The Final Girls, il mio entusiasmo è smorzato da tutto quello che mi sono persa e ho lasciato indietro.
Per fortuna che per rimediare arriva il 2016.
E che sia pieno di meraviglie (cinematografiche e non) per tutti.