Al Festival sono passati quest’anno vegetariani - e non - illustri: da Jacopo Fo, che venerdì 30 agosto sera ha riempito il Padiglione Cultura (500 posti a sedere) con il suo “I calzini sul comò - ti amo, ma non li trovo”, con cui l’attore ha voluto parlare del rispetto e della comprensione della diversità (anche i vegetariani oggi sono per molti “diversi”, bisogna conoscerli per capirli), a Mario Tozzi, che ha spiegato l’impatto ambientale dell’essere carnivori (l’effetto serra è incrementato più dagli allevamenti intensivi che non dalle auto), fino a Don Pasta, dj ed economista salentino che ha mescolato buona cucina, musica dal vivo, racconto popolare e immagini sollecitando sensi e pensiero. E poi lo chef stellato veg Simone Salvini, secondo il quale “la vera cucina è la cucina vegetariana, perché i sapori e i colori dei cereali, legumi, ortaggi e frutta di stagione hanno una capacità di coinvolgere e appagare i sensi senza eguali”.E poi tanti gli esperti: tra questi Marco Mamone Capria, presidente della Fondazione Hans Ruesch per una medicina senza vivisezione, la psicologa Anna Maria Manzoni, il veterinario omeopata dell’isola – carcere di Gorgona Marco Verdone, e poi nutrizionisti, agronomi, economisti, esperti di marketing (disertori) come Marco Geronimi Stoll, scrittori e giornalisti. Il Festival si è concluso Sidecar Smilla, il tour compiuto da Smilla (meticcia di nove anni) e Paolo Susana (il suo umano, goriziano cinquantenne) in sella al sidecar Ronzinante: nel mese di agosto hanno attraversato in venti tappe l’Italia dei canili e dei rifugi per sensibilizzare sui temi dell’abbandono e del randagismo e per raccontare situazioni di emergenza ma anche piccole eccellenze. Al Festival il racconto del loro viaggio e dei progetti futuri.
Al Festival sono passati quest’anno vegetariani - e non - illustri: da Jacopo Fo, che venerdì 30 agosto sera ha riempito il Padiglione Cultura (500 posti a sedere) con il suo “I calzini sul comò - ti amo, ma non li trovo”, con cui l’attore ha voluto parlare del rispetto e della comprensione della diversità (anche i vegetariani oggi sono per molti “diversi”, bisogna conoscerli per capirli), a Mario Tozzi, che ha spiegato l’impatto ambientale dell’essere carnivori (l’effetto serra è incrementato più dagli allevamenti intensivi che non dalle auto), fino a Don Pasta, dj ed economista salentino che ha mescolato buona cucina, musica dal vivo, racconto popolare e immagini sollecitando sensi e pensiero. E poi lo chef stellato veg Simone Salvini, secondo il quale “la vera cucina è la cucina vegetariana, perché i sapori e i colori dei cereali, legumi, ortaggi e frutta di stagione hanno una capacità di coinvolgere e appagare i sensi senza eguali”.E poi tanti gli esperti: tra questi Marco Mamone Capria, presidente della Fondazione Hans Ruesch per una medicina senza vivisezione, la psicologa Anna Maria Manzoni, il veterinario omeopata dell’isola – carcere di Gorgona Marco Verdone, e poi nutrizionisti, agronomi, economisti, esperti di marketing (disertori) come Marco Geronimi Stoll, scrittori e giornalisti. Il Festival si è concluso Sidecar Smilla, il tour compiuto da Smilla (meticcia di nove anni) e Paolo Susana (il suo umano, goriziano cinquantenne) in sella al sidecar Ronzinante: nel mese di agosto hanno attraversato in venti tappe l’Italia dei canili e dei rifugi per sensibilizzare sui temi dell’abbandono e del randagismo e per raccontare situazioni di emergenza ma anche piccole eccellenze. Al Festival il racconto del loro viaggio e dei progetti futuri.
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Il 23 maggio 2011 da Lucia Navone
ECOLOGIA E AMBIENTE, SCIENZE, SOCIETÀ