Vincerà Scialla. Quanto ci scommettete?
E’ cominciato il 3 luglio con la ciliegina sulla torta, ovvero Laura Morante, debuttante alla regia. Il film si avvale della partecipazione dei suoi tre mariti: uno l’ha prodotto, uno l’ha scritto e uno l’ha interpretato (ma non fa il protagonista bensì lo psico-analista). Ciliegine è una commedia leggera, forse anche troppo. C’è una sola idea ed è tirata per le lunghe, perciò delle due l’una: o doveva essere più breve, oppure dovevano inventarsi qualcosa. Però la Morante, che richiama un grande pubblico e le tele- camere, nel dibattito è brillante e disarmante. Con placida autoironia dice di aver fatto un film “stupidino” e un tale senso del limite ce la rende subito simpatica. Ottimo il duetto con Moretti che lei definisce il suo “mentore”. E “no comment” a tutti i maliziosi !
Il giorno dopo c’è il film di Andrea Segre, Io sono Li, che piace e commuove il pubblico dell’arena. Finalmente non si tratta dei soliti problemi sentimentali dei trenta-quaranta-cinquantenni. Una storia in un luogo insolito, Chioggia, con attori insoliti, molti dei quali esordienti, o meglio, non attori. Fra tutti spicca Rade Šerbedžija (ve lo ricordate il protagonista di Prima della pioggia?) che interpreta il vecchio pescatore slavo che stringe un rapporto d’amicizia con una giovane immigrata cinese che lavora nell’osteria. Nel dibattito che segue, il regista ci racconta che finora ha fatto solo documentari e questa è la sua prima fiction: è la prima volta che lavora con degli attori. Segre è simpatico, semplice e disinvolto.
Mozzarella Stories è un film espressionista, divertente, grottesco, pieno di camorristi, cantanti, produttori di bufale, bande rivali e mafia cinese. In alcuni punti fa sbellicare dalle risate, in altri è esagerato e kitsch. E’ particolarmente crudele con l’ultra-avvenente Luisa Ranieri il cui marito non le dedica la minima attenzione, mentre invece spasima dietro a una cantante italoamericana grassona, di cui è innamorato da sempre: Aida Torturro, cugina di John (e sorella di Tony Soprano!).
Edoardo De Angelis, anche lui esordiente alla regia, ci racconta che si è ispirato a Kusturica che è anche uno dei produttori del film. Il dibattito però non decolla. De Angelis dà risposte brevi e Moretti dice che se andiamo avanti così, tra poco saremo tutti a letto. I dibattiti di Bimbi Belli sono divertenti anche perché la gente fa delle domande assurde. Ad esempio quando uno gli chiede: “Insomma la mozzarella possiamo continuare a mangiarla?” De Angelis gli dà la sua risposta più lunga. E quando una signora fa l’ennesima domanda strampalata, Moretti commenta col suo solito unterstatement: “Il senso di realtà è una formalità superata da tempo”.
Oltre al film, è brillante anche dibattito in cui viene fuori che Cotroneo – che Moretti definisce un pazzo – da quando il suo film è uscito a novembre, ha fatto praticamente un dibattito al giorno, a volte anche due.
Questo la dice lunga sul futuro di scrittori e registi, costretti a girare il mondo per pro- muovere le loro opere come gli antichi menestrelli.
Infine si arriva a L’ultimo terrestre di Gian Alfonso Pacinotti, ovvero Gipi. Molto noto come fumettista, esordiente come regista cinematografico, fa un film davvero insolito, ma non riuscito. Non se ne capisce il tono. A tratti è molto lento, al punto che con quel bel fresco rischiamo di addormentarci. Ma ci risveglia il bellissimo dibattito successivo. Ne usciamo conquistati da Gipi. Ci racconta che ogni suo fumetto è stato un successo e che ha avuto una carriera in continua ascesa, culminata con un’intervista alla Invasioni Barbariche a cui è seguito un successo ancora più straordinario. Dopo quella trasmissione la sua graphic novel ha venduto più di quanto un fumetto abbia mai venduto in Italia: dieci volte di più! Improvvisamente si è ritrovato ricco e famoso, ma non riusciva più a creare niente. Blocco totale. Perciò quando ha ricevuto la proposta di Procacci di Fandango (che conosceva i suoi corti) di fare un film, ha accettato. Dice che sul set