Bimbo iperattivo? Occhio all'additivo

Creato il 01 dicembre 2012 da Tuttouno

Additivi e aromi: pericolo per i bambini

La prestigiosa rivista medico-scientifica “Lancet”, ha da tempo lanciato l’allarme: “Gli additivi aumentano l’iperattività e deficit di attenzione nei bambini”   Già  negli anni ’70 alcune ricerche ipotizzavano che certi coloranti fossero legati all’iperattività ”, dice Paolo Aureli, Direttore del Centro nazionale per Qualità  e il Rischio alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità  italiano. Ma c’è dell’altro: la pericolosità  degli additivi non riguarda solo la presunta iperattività  infantile, ma numerosi aspetti della vita, infantile e adulta. Esistono studi seri, poco pubblicizzati, che dimostrano come bambini autistici hanno avuto un notevole miglioramento della loro condizione, eliminando gli additivi dall’alimentazione!
E’ noto che la chimica ingerita, è tanto più pericolosa quanto più delicate sono le condizioni del sistema nervoso ed immunitario. Bambini estremamente sensibili, come gli autistici, o quelli che soffrono di disturbi comportamentali, manifestano maggiormente la tossicità  degli additivi rispetto ad un bambino “normale”. La ricerca è stata finanziata dall’agenzia britannica per la sicurezza alimentare, Food Standard Agency, secondo la quale l’assunzione di alimenti contenenti additivi chimici causa l’aumento di iperattività  nei bambini tra i 3 e i 9 anni.
297 bambini – alcuni con disturbi di comportamento – sono stati divisi in due gruppi (153 e 144).
Tutti hanno bevuto succo di frutta, ma per alcuni era stato addizionato con un mix di additivi-E. I bambini che hanno assunto il succo addizionato sono risultati più rumorosi, perdevano concentrazione, maggiormente impulsivi, rispetto a quelli che avevano bevuto il succo puro (indipendentemente dai problemi di comportamento)!
Per questo i ricercatori, consigliano ai genitori di non far consumare ai propri figli i seguenti coloranti: E102, E124, E122, E110 e il sodio benzoato E211. I cibi industriali spesso hanno poco gusto perché le materie prime sono scarse, di qualità  e quantità  perciò per essere venduto va reso più gradevole con aromi – costruiti in laboratorio – che ingannano il cervello dando un gusto accettabile al palato, e additivi per renderli più belli alla vista e al tatto! L’aroma di un cibo può essere all’origine del novanta per cento del suo sapore! 
Continua qui:  http://www.sdamy.com/additivi-e-aromi-pericolo-per-i-bambini-2514.html

Bimbo iperattivo? Occhio all'additivo La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD, Attention Deficit/Hyperactivity Disorder) è di nuovo oggetto di discussione tra genitori, pediatri, psicologi e pedagogisti. Dopo l'allarme suscitato dall'eccessiva "medicalizzazione" con cui il problema è stato affrontato, ora i ricercatori studiano terapie alternative  e in particolare indagano gli effetti che potrebbero avere gli additivi alimentari  sui sintomi di questo disturbo del comportamento che interessa un numero sempre crescente di bambini e adolescenti. Anche in Italia è stato denunciato l'abuso di psicofarmaci prescritti indiscriminatamente da medici e psichiatri (con un'escalation del 280% negli ultimi cinque anni) per curare una “patologia” che potrebbe non essere tale, con il rischio di scambiare per sindrome conclamata di ADHD difficoltà di ordine psicologico, di apprendimento e di socializzazione per le quali una pillola serve a poco. Anzi, fa molti danni. Negli Stati Uniti erano stati denunciati gli effetti collaterali, in certi casi anche gravi, causati dagli psicofarmaci sui bambini affetti da ADHD, al punto che per il Ritalin - il farmaco più “gettonato” per curare la sindrome - a partire dal 2006 è diventato obbligatorio riportare nelle avvertenze il rischio di infarto, allucinazioni e morte. Ma non sono stati solo i genitori a nutrire i primi dubbi nei confronti di un approccio esclusivamente psichiatrico-farmacologico e a orientarsi verso cure più naturali: anche a livello scientifico si stanno sperimentando trattamenti meno "devastanti" - per esempio attraverso la fitoterapia o una dieta alimentare mirata -  nei confronti dei quali regnava prima lo scetticismo. In campo fitoterapico ancora non danno risultati significativi le ricerche sull'hypericum perforatum, o erba di San Giovanni, come riporta uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association, e parimenti sull'echinacea, il ginkgo biloba e il ginseng; più promettenti si sono dimostrati gli studi sull'efficacia di integratori a base di acidi grassi Omega-3. Ma è il legame alimentazione/ADHD il più indagato al momento dagli esperti, dopo che una ricerca inglese effettuata presso l'università di Southampton - finanziata dalla Britain's Food Standards Agency e pubblicata nel 2007 sull'autorevole The Lancet - ha messo in evidenza gli effetti peggiorativi degli additivi alimentari sui sintomi di iperattività in un campione di bambini di varie fasce di età cui era stato somministrato o un semplice succo di frutta o una bevanda costituita di un mix di coloranti e conservanti che corrispondevano a una quantità mediamente assunta quotidianamente da un bambino inglese. Quale fosse l'additivo incriminato - se il colorante giallo arancio E110 o E104, l'azorubina E122, l'artrazina E102, il rosso cocciniglia E124 o il rosso allura E129, oppure il conservante benzoato di sodio E211 - non è dato sapere, ma comunque sono tutti comunemente presenti in merendine, bibite, gelati, caramelle, succhi di frutta, chewing-gum ecc. di cui bambini e adolescenti fanno largo consumo. Il test non era focalizzato solo su individui affetti da sindrome ADHD, ciò che conferma una volta di più l'importanza di un'alimentazione sana e naturale per la salute psicofisica dei bambini e per il loro rendimento a scuola. I genitori sono perciò avvertiti: un po' meno junk food, anche se gustativamente ed esteticamente molto appetibile, e più vitamine e minerali nella dieta dei figli. A meno che non vogliano dar retta a certi pediatri e psicologi, preoccupati che i pargoli possano andare in crisi di astinenza di additivi o che possano manifestare turbe psichiche se non possono più mangiare le stesse cose degli altri bambini. 

Redazione Eurosalus lo staff medico di eurosalus

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