A lezione di biochimica, molti anni fa, il professore non poteva stare seduto:
“… e non dovreste dire che gli occhi servono per vedere e i piedi per camminare. Oggi l’uomo ha il dovere di rifiutare ogni pensiero finalistico…”
“Ma è chiaro che gli occhi servano per vedere, altrimenti perché esisterebbero?”
“Dunque lei pensa che tutto abbia uno scopo”
“Non so, forse sì”
“Allora signorina dovrebbe spiegarmi, se lo sa, a cosa serve un cancro”
Dalle finestre il silenzio portava i barbagli della lana dei pioppi, il professore lasciò che sul mio volto fiorisse la sconfitta, amarognola e leggera, mentre le mie costellazioni migravano, più lievi ancora, verso un azzurro più grande.