L’aumento della domanda di biomasse di origine forestale, significa importazioni, oggi solo parzialmente regolate dalla Unione Europea, e queste importazioni rischiano di moltiplicarsi fino a sette volte tra il 2010 e il 2030.
Un secondo studio dall'Istituto per la politica ambientale europea (IEEP) ha concluso ci sono pochi terreni rimasti in Europa per far crescere le colture energetiche - sufficienti appena a contribuire con un mero 0,5-1 per cento dell’attuale consumo energetico dei trasporti su strada o allo 0,5 per cento del consumo energetico per il riscaldamento.
In un altro rapporto pubblicato nel 2012, il IEEP ha lanciato l'allarme sul "presupposto viziato" secondo cui la produzione di energia da biomassa è “carbon neutral”.
Le associazioni ambientaliste Birdlife, EEB e Trasport & Environment, che hanno commissionato i due studi , insistono sulla necessità di nuove misure di tutela ambientale.
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