Il 2012 si apre con una buona notizia nella tormentata Birmania/Myanmar. Secondo il quotidiano francese Le Monde
La leader dell’opposizione e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, rimasta vent’anni agli arresti domiciliari e scarcerata nel novembre 2010, gode infatti di sempre maggior libertà di movimento e di espressione, e le sue quotazioni politiche sono in ascesa. Il regime birmano, strangolato dall’isolamento e dalla crisi economica, sembra finalmente disposto a fare concessioni sostanziali per allentare la pressione internazionale sul Paese.
Il partito di cui Aung San è il simbolo, la Lega Nazionale per la Democrazia, dopo essere stato costretto alla clandestinità per molti anni è stato finalmente riammesso nel campo politico “ufficiale” e di recente è stato autorizzato a presentarsi alle elezioni legislative parziali che si terranno in Myanmar nell’aprile 2012.