Nell’ambito di questo progetto, che si prevede abbia una durata poliennale, l’IISMC ha indetto per il 2012 un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti professionisti, o semi professionisti specializzati in musica classica ottomana oppure desiderosi di approfondire questo genere. Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si concentrerà su alcuni specifici aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori, manoscritti) selezionati dal M.o Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi. La borsa di studio, che consiste nell’ospitalità a S.Giorgio e nel rimborso delle spese di viaggio, si rende possibile anche grazie alle nuove opportunità offerte dal Centro Vittore Branca della Fondazione Giorgio Cini, e della Residenza recentemente inaugurata.
Il tema del primo seminario che si terrà nell’aprile 2012 prevede lo studio di brani di compositori provenienti dalle differenti comunità etniche e religiose dell’Impero Ottomano (turchi, greci, ebrei, armeni, e anche italiani) e di diversi periodi storici (dal XVII al XX secolo) con l’intento di sottolineare il carattere multietnico e multiculturale della tradizione musicale ottomana nella sua storia. Al termine del seminario è previsto un concerto pubblico nel quale i partecipanti presenteranno i brani studiati nel corso del seminario.
Per il nome dei seminari ci si ispira al passato: dopo la presa ottomana di Costantinopoli, del 1453, il sultano Mehmet II detto “Fetih il conquistatore” iniziò verso il 1465 la costruzione del palazzo imperiale che diverrà noto come Seray (dall’arabo Sarây, “palazzo”, in mozartiano “Serraglio”) oppure Bâb-i ‘Ali “Sublime Porta” che per secoli rimase la residenza prediletta dei sultani e, allo stesso tempo, il centro della vita artistica e culturale ottomana. Architettonicamente il Seray era suddiviso in una parte esterna e in una interna e tale suddivisione architettonica si rifletteva nelle sue istituzioni: il Birûn-i Hümâyûn amministrava la vita della corte esterna mentre l’Enderûn-i Hümâyûn si occupava della vita della parte interna del palazzo, che comprendeva la sala del trono, l’harem e gli appartamenti privati del sultano. In entrambe le sezioni esisteva una scuola di palazzo mekteb che si occupava dell’educazione musicale, così come dell’insegnamento della poesia, della calligrafia e della miniatura, ossia delle belle arti per le quali sarebbe divenuto famoso il mondo ottomano. Il progetto di un corso di alta specializzazione di musica classica ottomana alla Fondazione Giorgio Cini, nasce proprio dall’idea del Birûn, scuola di Palazzo esterna ma vicina al cuore della cultura ottomana, proprio com’è Venezia, importante polo esterno di riferimento europeo per i suoi millenari rapporti con Bisanzio/Costantinopoli/Istanbul.