Biscotti all'amaranto soffiato

Da Lisbeth @minpeppex
Attenzione! Questa è una ricetta vegana deveganizzata! :-D
Sì, lo so che di solito è l'inverso, e cioè che si rendano vegane le ricette che non lo sono, ma io sono nota per il mio far sempre (quasi) tutto in controtendenza ;-)
Comunque, non è che abbia apportato chissà quali modifiche, ho solo visto un'opportunità per far fuori qualche altro albume congelato, e non mi è dispiaciuta l'idea di aggiungere un po' di miele d'acacia. Certo, per i vegani ho fatto qualcosa di assolutamente disdicevole, ma non ho certamente trasformato una ricetta sana in junkfood.

Per chi non ha problemi, può replicare la mia versione, se vuole. Per chi preferisce aderire all'originale, la può trovare qui, sul blog Rollingbeans.
Ma prima di passare alla ricetta, mi piacerebbe spendere due parole sull'amaranto soffiato. Questa è la seconda volta che cucino qualcosa con l'amaranto, la prima volta ho fatto una ricetta salata (per chi non se la ricorda, questo kugel col peperone giallo). Già in quell'occasione ebbi modo di verificare che i semi di amaranto, buttati in un recipiente caldo, scoppiettano, e infatti lo scrissi pure di incoperchiare subito per non ritrovarli appiccicati sul soffitto :-) Però non avrei mai pensato che facendoli scoppiettare "ad arte", si potesse ottenere l'amaranto soffiato, o il pop amaranth, che può trovare svariati utilizzi in cucina.
Sul blog Rollingbeans è spiegato bene come fare a produrre l'amaranto soffiato, e non è affatto difficile, basta seguire pochi piccoli accorgimenti.
Il primo è quello di far arroventare ben bene la padella. Per capire se si è raggiunta la temperatura giusta, fare una prima prova con una piccola quantità, diciamo metà cucchiaino, di semi di amaranto. Buttarli nella padella e incoperchiare subito. Se la temperatura è quella giusta, in pochi secondi inizieranno a scoppiettare e si gonfieranno, proprio come il popcorn. Altrimenti bisogna lasciare che la padella scaldi ancora.
Una volta che è pronta, si può iniziare a mettere l'amaranto in piccole quantità, io ho messo un cucchiaio per volta in un padellino di 20 cm di diametro, incoperchiare e roteare il padellino sulla fiamma per tenere i semi in movimento. Ovviamente non scoppietteranno tutti, perciò quando si nota che non saltano più, toglierli subito dalla fiamma o bruceranno. Al massimo vanno tenuti sul fuoco 1 minuto, io credo di non esserci neanche arrivata a tanto. Quando sono pronti, passarli via via in un piatto per farli raffreddare. Continuare così fino a esaurimento di tutto l'amaranto che si vorrà far scoppiare.

Fatto ciò, si potrà passare a fare l'impasto per i biscotti, per cui serviranno, per 19-20 pezzi:
  • 100 g di farina solina tipo 1 bio (ma va bene anche qualunque farina debole, meglio se non troppo raffinata)
  • 60 g di farina di nocciole bio
  • 70 g di zucchero di canna bio
  • 1 cucchiaino di miele d'acacia bio (non previsto nell'originale)
  • 100 g di gocce di cioccolato fondente
  • 70 g di amaranto soffiato bio
  • 70 ml di albume bio (nell'originale 100 ml di vino bianco)
  • 30 ml di marsala secco (non previsto nell'originale)
  • 1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
  • 1 cucchiaio di olio di semi (di arachidi nel mio caso)
  • 1 cucchiaino di bicarbonato

Premessa: come dicevo, nella versione di Rollingbeans ci sono solo 100 ml di vino bianco, che io ho deciso di sostituire con 2 albumi, che però sapevo non sarebbero stati pari a 100 ml. Pertanto li ho misurati e ho visto che erano 70 ml, quindi ho aggiunto 30 ml di marsala per arrivare ai 100 previsti dalla ricetta originale. Perché il marsala? Perché sì! :-) perché è più profumato e aromatico. Comunque, quello che volevo precisare è che gli albumi non devono essere tassativamente 70 ml, possono essere anche 60, o 80. L'importante è misurarli per poter integrare la differenza per portare la quantità di liquidi a 100 ml.

Nella ciotola dell'impastatrice, con la frusta a foglia, mettere tutti gli ingredienti secchi, comprese le gocce di cioccolato, ma NON lo zenzero, e dare qualche giro di frusta a velocità minima per miscelare tutto. Quindi fare una cavità centrale e colarvi gli albumi, l'olio, il miele, lo zenzero, e circa 2/3 del marsala. Avviare la frusta, sempre a velocità minima, e lasciare che tutti gli ingredienti si amalgamino, aggiungendo il resto del marsala un po' alla volta.
Quando la massa si sarà compattata e si staccherà dalle pareti della ciotola, fermare l'impastatrice e staccare le palline di impasto, disponendole sulla leccarda del forno con un tappetino di silicone, o un foglio di cartaforno, adagiato sopra. L'impasto sarà piuttosto appiccicoso, quindi è consigliabile infarinare le mani per compiere quest'operazione. Schiacciarli leggermente e tenerli piuttosto distanziati perché in cottura si gonfieranno e si allargheranno.

Cuocere nel forno preriscaldato a 180° statico per 10-15 minuti.
Appena sfornati appariranno piuttosto morbidi al tatto, raffreddandosi diventeranno più sodi.
Anche se deveganizzati, restano pur sempre dei biscotti sani e poco grassi, resi golosi dalla presenza della farina di nocciole e le gocce di cioccolato, delicatamente profumati e speziati sia nel naso che in bocca, grazie alla presenza del marsala e dello zenzero.
Mi perdonino i vegani, ma non mi pento affatto delle mie migliorie ;-)
Ma voi lo sapevate che Simon's Cat ha un compagno di giochi? Un tantino molesto, però ;-)


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