Dopo che mio marito fu licenziato, pensò che trenta anni da dipendente erano abbastanza ed era ora di rimettersi in gioco. Dopo una notte passata a pensare, ripensare, valutare pro e contro spazzò tutti i dubbi e rifiutò la proposta di un imprenditore locale che voleva assumerlo, si decise ad aprire una partita iva a 50 anni, nel mezzo di una spaventosa crisi economica cominciava, con l'entusiasmo di un ventenne, l'attività di rappresentante di commercio consapevole che sarebbe stato tutto in salita, con la crisi che certo non aiuta, con clienti da cercare, da convincere, ma con la determinazione di chi non può fallire e la convinzione di avere ..... "ottime prostettive per il futuro!" Lasciato alle spalle un lavoro che gli piaceva, uno stipendio sicuro ma anche responsabilità, problemi, incazzature, divergenze, discussioni .... si è buttato a capofitto nella nuova sfida sempre fiducioso nelle "ottime prospettive" che stentano ad arrivare, perchè per ora, l'unica cosa che è arrivata (non da poco) è la serenità ma accompagnata dalle scadenze puntuali dei pagamenti di iva, inps ecc.(mica si può avere tutto!) I guadagni arriveranno, ne siamo certi! .... o almeno lo speriamo.Qualche settimana fa torna a casa tutto allegro e un pò gasato, "giornata fruttuosa?" "no, ma abbiamo ottime prospettive per il futuro" e mi mostra soddisfatto una serie di barattolini : marmellate, patè, sott'olio, poi olio dop della nostra zona, olii aromatizzati e altro e mi dice che ha contattato un'azienda locale e comincerà a vendere anche questi prodotti. Mi racconta dell'incontro con la proprietaria, una breve storia per inquadrare il contesto e mentre ascolto guardo incuriosita una busta, è farina di carrube, lui subito ci tiene a dirmi che quella è in vendita anche da Eataly Roma, se voleva entusiasmarmi non c'è riuscito, immagino allora a che prezzi si venda! Infatti mi conferma che si tratta di prodotti che hanno un prezzo medio-alto daltronde si tratta di una piccola azienda agricola che trasforma e vende solo quello che produce rispettando i criteri della coltivazione biologica. Ci guardiamo ridendo e scherziamo sulle possibilità di riuscire a vendere senza problemi, questi prodotti. Sdegnate le marmellate di more, arance, fichi, fragole che mi preparo da sola, prendo la farina di carrube e mi riprometto di cercare qualche ricetta da provare ma intanto penso che se faccio una frolla certo non sbaglio e così preparo una crostata con la mia marmellata di fragole al limone e subito il gusto mi conquista, da qui penso che allora sarebbero altrettanto buoni anche dei biscotti ... eh, sì avevo ragione sono buonissimi, provare per credere!
ingredienti
250 gr farina 00
150 gr farina di carrube
100 gr farina grano saraceno + farina di riso
250 gr burro morbido
170 gr zucchero di canna scuro
2 uova
q.b. fiocchi d'avena
q.b. mirtilli secchi
q.b. noci tritate
estratto o bacca di vaniglia
Mescolare le farine e nel frattempo lavorare con la frusta a foglia il burro con lo zucchero, unire un uovo alla volta alternando con un pò di farina, aggiungere la farina rimasta e qualche goccia di estratto di vaniglia o i semini se si usa la bacca, in ultimo unire le noci tritate, i mirtilli e i fiocchi d'avena. Mescolare il tutto, formare una palla e avvolgere nella pellicola. Tenere in frigo almeno un'ora poi lavorarla con le mani per renderla plastica, stendere con il mattarello e formare i biscotti. Cuocere in forno caldo 180° per circa 12 minuti.Se si preferiscono un pò più morbidi, aggiungere alle farine la punta di cucchiaino di bicarbonato.