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Bisignani usava mail spia per intercettare i vari imprenditori per ricattarli. il deputato papa si faceva pagare di tutto dai ricattati : camicie, hotel lussuosi e assunzioni di ragazze a lui accompagnate

Creato il 14 luglio 2011 da Madyur

Gli strumenti informatici dalla Procura di Napoli per intercettare mail e conversazioni sulla P4 , venivano utilizzati anche da Luigi Bisignani , che è il principale indagato. Lui usava mail spia , particolari programmi che si installano inviando un messaggio di posta elettronica e consentono di raccogliere dati su tutto ciò che passa nel computer di chi ha ricevuto la mail. Addirittura possono funzionare come microspia , captando le voci nell’intero ambiente dove si trova il terminale agganciato.

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Che strumenti d’indagine così sofisticati possa disporre una struttura come quella della Guardia di Finanza è normale. Lo è molto meno , invece, che se ne avvalesse anche Bisignani. Gli investigatori riferiscono di aver trovato nei pc sequestrati a Bisignani e alla sua segretaria Rita Monteverde, tutto quello che il programma pirata raccoglieva e veniva inviato su alcuni account di posta elettronica appartenenti al dominio googlemail.com.

Finora ne sono stati trovati tre , ed è già partita la rogatoria internazionale per ottenere da Google il congelamento del contenuto di quei tre indirizzi e la consegna del materiale agli investigatori napoletani. Ritendendo di trovare elementi a sostegno della tesi accusatoria secondo la quale Bisignani e si suoi presunti complici raccoglievano illegalmente informazioni riservate da utilizzare poi per attività di dossieraggio , oppure per pilotare nomine o assegnazione di appalti.

Papa , La Monica e Bisignani avevano messo in piedi un associazione segreta , ma il gip non ha accolto l’imputazione per associazione a delinquere , pur disponendo misure cautelari. Contro queste misure hanno fatto ricorso Bisignani , che si trova agli arresti domiciliari , e La Monica , latitante e cui il gip ha chiesto la detenzione in carcere.

Questa indagine , comunque, fa paura , non solo agli indagati, ma anche negli ambienti romani. L’imprenditore napoletano Gallo, una delle vittime delle estorsioni e concussioni, riferisce “Avete interrogato molti personaggi inseriti in posti chiave, fatto intercettazioni , pedinamenti , insomma nei palazzi di potere vi è preoccupazione”. Lo stesso Gallo , inoltre, riferisce “Tale Strozzi Ronni, mio conoscente , assicuratore , amico del Presidente della Provincia di Milano (Podestà , di Forza Italia ndb) e titolare di un’impresa che si occupa di sicurezza , mi ha riferito , non so su quali basi , che i servizi starebbero preparando dossier sul dottor Woodcock a sfondo politico”. Inoltre Gallo aggiunge che “Strozzi stava trovando un sistema per portare parte dei processi da Napoli a Roma, perché essere coinvolti dei politici romani tutto doveva essere trasferito a Roma”.

Tra le varie richieste del deputato Papa ai vari imprenditori estorti c’era una crociera di diversi giorni in Tunisia insieme a tantissime persone, l’assunzione “fittizia” di una straniera con cui il deputato aveva una relazione , nonché il pagamento di tre camicie dal camiciaio Alberelli. Tutto in cambio di cortesie come spiega imprenditore ischitano D’Abundo : incontro con il ministro dei Trasporti Matteoli o due appuntamenti con Bisignani per provare ad acquistare la Tirrenia e vendere un borgo a Berlusconi.

Un altro imprenditore che strinse rapporti con Papa fu Pietro Andreola , titolare di un azienda in veneto di marmi e graniti. Pensava che fosse una persona importante, capii da lì in poi che era solo un approfittatore.A Papa ha pagato conti in prestigiosi alberghi di lusso di Roma tipo l’Hassler, De Russie, De La Ville , Exedra, Eden e altri. Andreola ricorda di aver pagato in meno di un anno tra i dodici mila e i tredicimila euro, poi si scocciò e smise di pagare.


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