Bisogna saper perdere

Creato il 16 ottobre 2011 da Dailyblog.it @daily_blog

Di Federico Catani il 16 ottobre | ore 08 : 28 AM


Le opposizioni non sanno perdere. Per affossare Berlusconi le hanno provate di tutte. Hanno cercato di far mancare il numero legale, hanno fatto l’Aventino, hanno tentato di “indurre in tentazione” qualche deputato malpancista. Addirittura pare che dagli ambienti vicini a Montezemolo siano partite telefonate ai frondisti del Pdl per invitarli a non rinnovare la fiducia. Eppure il Cavaliere l’ha sfangata ancora una volta. Cribbio, altro che nove vite come i gatti! Berlusconi è dato sempre per morto e sempre riesce sopravvivere, lasciando che gli avvoltoi si rodano il fegato.

È vero che la maggioranza ha poco da festeggiare. Se continua a vivacchiare, tirando a campare come fatto finora, è meglio resistere quel tanto che basta per evitare un governo tecnico e poi andare ad elezioni anticipate in primavera. Se invece il governo riuscisse a rivitalizzarsi, allora forse potrebbe combinare qualcosa di buono. In ogni caso, la democrazia funziona così. L’esecutivo che ha la fiducia del Parlamento ha il diritto e il dovere di governare. Addirittura si è arrivati a quota 316 e la maggioranza assoluta è stata superata per un voto. Che vanno blaterando le opposizioni? Non hanno sempre difeso il dettato costituzionale e il sistema parlamentare? Ebbene, ora ci devono stare. Devono imparare a perdere.

Il nervosismo dell’ampio fronte antiberlusconiano si fa sentire. La Bindi ha insultato i radicali con parole poco educate, rimproverandoli di aver avuto rispetto delle istituzioni. Fini ha attaccato il direttore del Tg1 Minzolini perché ha mandato in onda due servizi in cui lo si criticava. Lo stesso Minzolini è ora indagato dalla magistratura con un accanimento riservato solo ai nemici politici. Insomma, chi non mostra ostilità preconcetta a Berlusconi è un venduto, un corrotto o un idiota e come tale deve essere esposto alla pubblica gogna. Questa è la visione della sinistra e dei suoi sodali. Il presidente della Camera ha anche dichiarato con fare sprezzante che molti parlamentari sono attaccati alla poltrona. Senza dubbio ha ragione. Ma è la storia del bue che dice cornuto all’asino: non aveva promesso anche lui di lasciare lo scranno più alto di Montecitorio qualora si fosse scoperto che la nota casa di Montecarlo era di proprietà di suo cognato? Ecco, l’appartamento era effettivamente abitato da Giancarlo Tulliani. Ma Fini è rimasto al suo posto. Anche quando i suoi discepoli gli hanno chiesto di dedicarsi a tempo pieno all’esangue partitino da lui fondato l’anno scorso. Chi è senza peccato, scaglia la prima pietra.

In conclusione, non resta che fare un’amara constatazione. Abbiamo un governo debole e alla frutta e un’opposizione che non riesce a garantire una valida alternativa, ma anzi pensa solo a far cadere Berlusconi, disinteressandosi del bene del Paese. I giornali sputtanano il governo rendendoci ridicoli agli occhi del mondo, gli indignati mettono a ferro e fuoco le città (ne riparleremo), l’ambiente politico è stagnante. Tra tutto questo disastro, non resta che esclamare: povera Italia!