Bitches Brew: genesi del capolavoro di Miles Davis

Creato il 15 aprile 2010 da Fasterboy

Un inserimento letterario/musicale fra tanta grafica statica ed in movimento.
E’ un libro scritto da Veniero Rizzardi e Enrico Merlin, un viaggio attraverso la “svolta elettrica” di una delle figure carismatiche della cultura del’900, attraverso ascolti guidati, aneddoti e racconti.
Si tratta di un viaggio nel mondo di Miles Davis partendo da un suo album che ha segnato un epoca, un disco che è diventato il manifesto della filosofia sonora che sta dietro a tutto il movimento, punto di arrivo della sperimentazione modale e trampolino per nuove sperimentazioni sul versante dell’improvvisazione, dell’organizzazione del materiale musicale e di innovative tecniche di studio.
“The Sorcerer”, “The Prince Of Darkness”, “Dark Magus”, “Black Devil”, sino a “Il Picasso Del Jazz”, questi invece gli appellativi attribuiti a Miles Dewey Davis III (1926 – 1991), leader e catalizzatore di talenti.

19 agosto 1969. Mentre si ripulivano i prati di Woodstock, Miles Davis portò in studio un’”orchestra” senza precedenti: tredici solisti con chitarre e tastiere elettriche, quattro percussionisti, un clarinetto basso, un sax soprano. Con qualche appunto sulla carta e dopo solo una serata di prove, in tre mattine si registrò un disco la cui portata storica fu subito chiara.
Fin dalla sua pubblicazione, “Bitches Brew” ridefinì il campo della musica contemporanea e influenzò intere generazioni di musicisti e di ascoltatori.
Era ancora “jazz”? Molti parlavano del capostipite di un nuovo genere musicale che fondeva le sottigliezze improvvisative del jazz con l’energia del rock. Ma la vera, inaudita novità stava nelle proporzioni, nel respiro formale di brani insolitamente estesi per venti e più minuti, frutto di un sapientissimo lavoro di postproduzione. Visionario, psichedelico, progettato come un’opera musicale innovativa e allo stesso tempo pianificato come un grande successo commerciale, “Bitches Brew” fu il risultato di una serie di esperimenti durati alcuni anni, durante i quali la visione artistica di Miles entrò in una fruttuosa tensione con gli interessi del suo editore, ma potè contare sempre sulla sottile mediazione del produttore-compositore Teo Macero. Consultando per la prima volta un corposo materiale d’archivio, e grazie all’accesso ai nastri di lavoro conservati presso la Columbia, Enrico Merlin e Veniero Rizzardi ricostruiscono la genesi dell’album.

Qui trovi una rassegna stampa: www.cornerlive.it/bigs/bitches.html
Il libro è acquistabile da qui: shop.picomax.it/scheda.aspx?id=1637
Una scheda su Miles Davis: it.wikipedia.org/wiki/Miles_Davis