La nuova applicazione per bici, realizzata da tre menti: Wilfried Mbouenda Mbogne, Alessia De Marco e Sara Capodiferro.
Il primo è uno studente di un corso magistrale di informatica al Politecnico di Torino, oltre ad essere l’ideatore di BiTo e sviluppatore per Android dal 2011; la seconda, una Digital Strategist, nonché una studentessa di comunicazione, che per minimizzare la mole di attività e compiti che svolge, ama definirsi semplicemente curiosa e positiva. Infine, la terza, una graphic designer che lavora nell’ambito del web e del digitale con il cuore diviso tra Malaga e Torino.
Come funziona BiTo?
La principale funzionalità è la possibilità di salvare le stazioni preferite. Infatti, questa operazione permette all’utente-biker di conoscere tutto della stazione : quante bici , quanti parcheggi disponibili, il tempo di percorrenza e la distanza della sua posizione rispetto alla stazione. Di conseguenza, ciò mette nella condizione di valutare se sia possibile risparmiare tempo nel cercare una bici disponibile o se optare per un altro mezzo in sostituzione di questa.
Il Quid aggiuntivo di questa app è la possibilità di twittare sull’ambiente, qual è il meccanismo che si attiva?
L’applicazione presenta una seconda pagina dei tweet, oltre a quella delle stazioni. Così facendo, le persone possono utilizzare per rilasciare i loro feedback. Chi utilizza questo servizio retwitta disagi,notizie, suggerimenti da considerare preziosi per il futuro dell’app. Inoltre, La pagina copre una porzione di territorio abbastanza ampia e non esclusivamente relativa alla città di Torino..
Com’è nata l’idea di creare questa app? Una semplice passione o intuizione per l’utilità del servizio?
L’idea nasce dall’esigenza pratica di mandare una segnalazione a To-bike per dare segnalazioni sul funzionamento o meno delle bici. Dunque, l’intento, motore del tutto si colloca nella prospettiva migliorare il servizio e le mappe per lo spostamento.
Tutto il 2016 sarà dedicato a far crescere l’app e far diventare Bito una startup. Infatti, anticipiamo che già dalla prossima settimana ci sarà l’aggiornamento. Sarà possibile associare un orario ad una stazione preferita in modo da sapere in maniera tempestiva ed automatica la situazione della stazione. E’ da precisare che Bito non è ancora una startup. La nostra è un’esperienza di prova.
Come si è formato invece il team di lavoro? Come avete combinato le vostre competenze, quella dello sviluppatore, quella del designer e quella del Digital Strategist?
Siamo partiti da una considerazione: per creare qualcosa di importante bisogna combinare diverse competenze in base ai campi diversi di azione. Ecco che entrano in gioco Alessia per l’aspetto comunicativo e Sara per il disegno del log. Non è stato difficile combinare le nostre conoscenze. D’altronde stiamo sperimentando, semplicemente, quello che abbiamo appreso dall’università.
Nella promozione dell’app qual è il ruolo del Digital Strategist?
Il mio ruolo esiste per supportare la pagina integrata nell’applicazione e per raccogliere le domande o suggerimenti degli utenti. Inoltre è opportuno varare dei progetti di marketing per lo sviluppo dell’applicazione.
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