Paragonato ai Buddenbrook di Thomas Mann, ma tanto più scanzonato e allegro, La Matriarca di G.B. Stern narra l'ascesa e il declino della famiglia Rakonitz, ebrei cosmopoliti che hanno girovagato per l'Europa prima di stabilirsi a Londra. La loro numerosissima tribù ruota attorno ad Anastasia, la Matriarca. E' lei che comanda tra le mura di casa e sovrintendeal destino dei fratelli, figli, cugini, nipoti, per non parlare delle sventurate nuore. Per un secolo intero, dalle campagne napoleoniche alla prima guerra mondiale, è tutto un susseguirsi di matrimoni e bar mitzvà, amori e disincanti, guadagni e fallimenti. Pagina dopo pagina, nel tono tipico dell'umorismo ebraico, capace di sorridere anche in mezzo alle tragedie, si procede al ritmo incalzante della vita.Negli anni Venti e Trenta G.B. Stern aveva il suo bel posto nell'élite letteraria londinese, era amica di tutti quelli che contavano. Aveva ottenutoun successo precoce, a soli ventun anni. Vennero in seguito dozzine di romanzi, testi per il teatro, brevi racconti, e fu perfino ingaggiata come sceneggiatrice a Hollywood. A quarant'anni dalla sua morte, di quella brillante produzione non si trovava in commercio più niente. Finché La Matriarca, il suo romanzo più famoso, è rispuntato nel 2013 sugli scaffali della più antica libreria di Londra, la Daunt Books, che lo ha ripubblicato con il proprio marchio, offrendogli una seconda vita. In Italia viene proposto per la prima volta da Sonzogno.
Se le donne hanno cominciato a portare il taglio "à la garçonne" è grazie a questo romanzo, uno dei più grandi successi editoriali degli Anni ruggenti. Quando uscì, nel 1922, questo romanzo suscitò un tale scandalo che il suo autore, Victor Margueritte (1866-1942), noto scrittore insignito della Legion d'onore, fu pregato di restituire l'onoreficenza. La garçonne - il cui titolo definiva una categoria umana, le giovani spregiutdicate, che passerà alla storia del costume - racconta con franchezza di linguaggio la storia di Monique, ragazza della buona società parigina che, alla vigilia del matrimonio, scopre che il futuro marito ha un'amante. Umiliata, si vendica e decide di prendere in mano il suo destino e i suoi amori. Curiosa di tutto, Monique cercherà occasioni libertine per emanciparsi, proverà esperienze diverse, sia con donne sia con uomini, che considera "strumenti di piacere".La garçonne vendette solo in Francia 750.000 copie, somma esorbitante per l'epoca, e ispirò ben quattro film, uno dei quali vide il debutto di Edith Piaf.