Film mastodontico sulla vita e sulla morte, sull'amore e sulla malattia, sulla speranza e sulla disperazione.
Inarritu quasi se ne frega del cinema. Se non fosse per la parentesi paranormale (invero, alla fin dei conti, minimamente ininfluente nel plot) ci sarebbe così tanta verità in Biutiful da star male. Perchè niente è più vero, penetrante e shockante nello spettatore quanto il tema della malattia terminale. Siamo praticamente costretti ad uscire dalla pellicola e porsi quella fatidica domanda: "e se capitasse a me?". Ogni singola azione, ogni singolo pensiero, ogni singolo rapporto non sarà più quello di prima. Due mesi. Perchè, allora, non subito? Perchè trascorrere fino all'utimo i nostri pochi e ultimi giorni?
Perchè, anche se la nostra vita è ormai una parentesi che sta per chiudersi (e abbiamo la tremenda (s)fortuna di saper quando), non lo è per chi farà scorrere il nostro sangue su questa terra per parecchio altro tempo. Uxbal lo sa. Uxbal che non ha mai conosciuto suo padre, fuggito giovanissimo in Messico. Ha di lui soltanto poche e vecchie foto. La sequenza del ricongiungimento post mortem con lui (che ricorda moltissimo il racconto finale di No country for old men) è di una bellezza e poesia unica. Uxbal vede suo padre giovanissimo, molto più giovane di sè stesso, perchè quella è l'unica sua immagine che ha mai conosciuto. Son pezzi di cinema unici questi. Per questo motivo Uxbal abbraccia sua figlia. "Ti prego, ricordati di me. Non dimenticarmi" le dice. Perchè sa quanto sia importante avere un ricordo del proprio padre, un ricordo vivo, pelle contro pelle, viso a viso, col sudore e le lacrime che bagnano il viso e non una semplice e fredda foto. Se questo non fosse cinema, se questa fosse la vita reale, noi, grazie a Inarritu, grazie a Bardem (attore che considero un privilegio il solo poterlo veder recitare), sapremmo che no, è impossibile, la figlia di Uxbal non si dimenticherà mai di suo padre. Quel momento le resterà così scolpito nella memoria che nessun'altra cosa che le capiterà nella vita potrà mai avere la stessa forza e potenza nel ricordo. Uxbal ha avuto coraggio, umiltà, non è facile dir questo ai propri figli. Forse meglio lasciarli senza tanto rumore, come niente fosse, non con parole così forti e dirimenti per la loro vita futura.
"Biutiful", scrive erroneamente la figlia nel disegno. Già, beautiful, bellissima, quella che dovrebbe essere la vita. Ma alcune volte accadono cose, apparentemente piccole cose, come la notizia di avere un cancro. Il cancro è quella piccola lettera che sconvolge il significato, quella "i", una piccola ma tremenda variante nella bellezza della vita. Biutiful, appunto.
(voto 9,5)
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