La vita è come una gita in auto, svolte, sorpassi, fermate, semafori, camion che intralciano la strada... e scelte da fare. Magari sappiamo che dobbiamo andare là, ma là è un luogo che non ci piace tantissimo e allora prendiamo la strada quella più lunga, quella che ci piace di più, quella panoramica. Ma per quando facciamo il turista, se là è la nostra destinazione là ci tocca arrivare. Fino all'ultimo bivio ci guardiamo intorno, notiamo la bellezza del panorama (sperando sia bello beninteso, altrimenti il guaio raddoppia), fingiamo di passare di lì per caso... ed ecco l'ultimo cartello, l'ultima deviazione. Se non svoltiamo ora non potremo svoltare più e non arriveremo là. Eh no, non ci sono dubbi, il nome del paese è proprio quello. Nessuna lettera fuori posto, nessuno sbaglio di ortografia. Dice: è là! Allora svoltiamo, e guardiamo in faccia il paese che si avvicina, sappiamo che non ci vogliamo andare ma non possiamo non farlo. La vita ha scelto la nostra strada, noi possiamo solo percorrerla. E a volte prende un pochino per il culo! Giusto un pochino, ma d'altronde chi siamo noi per impuntarci? Vuoi mettere una nostra piccola ed infinitesimale esistenza paragonata ai milioni di anni del resto del mondo? Naaa, mica posso paragonarmici. E nemmeno mi posso lamentare, perché se mi guardo intorno vedo talmente tante situazioni ben peggiori della mia che non me la sento davvero di sentirmi male per il mio piccolo sogno. Era lì, a portata di mano. Ma la vita ha deciso che non è il mio momento. Magari un giorno potrò portare a termine quello che ho iniziato dieci anni fa, ma ora no. E' la legge del mercato, vince chi può. Io non può. Forse sto diventando troppo buddista, ma è vero che non riesco comunque a rimproverare nulla a nessuno, né persone né destino. Evidentemente non era ora, e la tristezza che provo non contiene rabbia, o frustrazione; è dispiacere. Come veder partire l'ultimo battello nel momento in cui arrivi al molo. Ma chi lo sa, magari l'essere obbligata a trascorrere la notte dove non doveri mi riserva delle sorprese! E' sempre così, dove si chiude una porta se ne apre un'altra. Qualche mese fa ero disperata, ora non più... credevo di essere senza amici, e ne ho scoperti di inaspettati, caldi, profondi e soprattutto sinceri. Ora come si dice ho le mie braghe, ma nonostante questo boia d'un ladro... sto bene! E sto bene perché sto bene con me stessa. Le cose non vanno come vorrei... già. Beh, domani magari. Per i sogni c'è ancora domani, e domani, e domani. E' questo il bello dei sogni, che domani non finisce mai!
La vita è come una gita in auto, svolte, sorpassi, fermate, semafori, camion che intralciano la strada... e scelte da fare. Magari sappiamo che dobbiamo andare là, ma là è un luogo che non ci piace tantissimo e allora prendiamo la strada quella più lunga, quella che ci piace di più, quella panoramica. Ma per quando facciamo il turista, se là è la nostra destinazione là ci tocca arrivare. Fino all'ultimo bivio ci guardiamo intorno, notiamo la bellezza del panorama (sperando sia bello beninteso, altrimenti il guaio raddoppia), fingiamo di passare di lì per caso... ed ecco l'ultimo cartello, l'ultima deviazione. Se non svoltiamo ora non potremo svoltare più e non arriveremo là. Eh no, non ci sono dubbi, il nome del paese è proprio quello. Nessuna lettera fuori posto, nessuno sbaglio di ortografia. Dice: è là! Allora svoltiamo, e guardiamo in faccia il paese che si avvicina, sappiamo che non ci vogliamo andare ma non possiamo non farlo. La vita ha scelto la nostra strada, noi possiamo solo percorrerla. E a volte prende un pochino per il culo! Giusto un pochino, ma d'altronde chi siamo noi per impuntarci? Vuoi mettere una nostra piccola ed infinitesimale esistenza paragonata ai milioni di anni del resto del mondo? Naaa, mica posso paragonarmici. E nemmeno mi posso lamentare, perché se mi guardo intorno vedo talmente tante situazioni ben peggiori della mia che non me la sento davvero di sentirmi male per il mio piccolo sogno. Era lì, a portata di mano. Ma la vita ha deciso che non è il mio momento. Magari un giorno potrò portare a termine quello che ho iniziato dieci anni fa, ma ora no. E' la legge del mercato, vince chi può. Io non può. Forse sto diventando troppo buddista, ma è vero che non riesco comunque a rimproverare nulla a nessuno, né persone né destino. Evidentemente non era ora, e la tristezza che provo non contiene rabbia, o frustrazione; è dispiacere. Come veder partire l'ultimo battello nel momento in cui arrivi al molo. Ma chi lo sa, magari l'essere obbligata a trascorrere la notte dove non doveri mi riserva delle sorprese! E' sempre così, dove si chiude una porta se ne apre un'altra. Qualche mese fa ero disperata, ora non più... credevo di essere senza amici, e ne ho scoperti di inaspettati, caldi, profondi e soprattutto sinceri. Ora come si dice ho le mie braghe, ma nonostante questo boia d'un ladro... sto bene! E sto bene perché sto bene con me stessa. Le cose non vanno come vorrei... già. Beh, domani magari. Per i sogni c'è ancora domani, e domani, e domani. E' questo il bello dei sogni, che domani non finisce mai!